I lavoratori del Lirico si ribellano al sovrintendente. Stamattina si riuniranno in un assemblea generale: vogliono trattare direttamente col presidente della Fondazione Massimo Zedda. «Martedì una nostra delegazione ha incontrato il sindaco e anche lui è rimasto colpito dal fatto che i sindacati non avessero mai visto il piano industriale», spiega Massimo Ceccalotti dell’Unione sindacale di base. «Giovedì prossimo tutte le sigle sindacali incontreranno Zedda in Municipio, almeno lui ci illustrerà il piano preparato dal sovrintendente – continua Ceccalotti – perché le relazioni sindacali sono interrotte da mesi e noi chiediamo che sia il sindaco a prendere in mano la situazione: è giunto il momento di prendere decisioni». Secondo i lavoratori la Regione aveva chiesto al sovrintendente di collaborare coi sindacati per la stesura del piano industriale, ma ciò non sarebbe mai avvenuto.
L’APERTURA AI SINDACATI «Di sicuro ci sarà una fase di dialogo e confronto sindacale, perché è importante – replica il sovrintendente Gennaro Di Benedetto – ma secondo me deve essere fatta in una fase successiva alla delibera del cda». I rapporti sindacali all’interno del Teatro sono tesi da tempo, ma nei giorni scorsi sono peggiorati ulteriormente. «Il 4 e il 5 novembre le donne del coro hanno tenuto un concerto in borghese, senza indossare gli abiti di scena, per sottolineare lo stato di agitazione in cui si trovano tutti i lavoratori – spiega Ceccalotti – ma due giorni fa hanno ricevuto una contestazione disciplinare da parte del sovrintendente: è un fatto gravissimo. Crediamo sia un comportamento antisindacale, e sappiamo bene tutti che anche al Teatro di Genova il soprintendente ha avuto precedenti analoghi nei cofnronti dei lavoraqtori » . Del provvedimento disciplinare Di Benedetto preferisce non parlare. «Sono questioni interne – spiega il soprintendente – che preferisco rimagano tali, vanno valutate nelle sedi opportune e non voglio commentarle sui giornali». Un altro tema caldo sollevato dai sindacalisti è l’assenza di un vero e proprio direttore artistico. «Su questo sono pienamente d’accordo con loro – risponde Di Benedetto – spero proprio che la nomina possa essere fatta al più presto ». Nel frattempo la persona che da tempo è stata indicata come direttore artistico collabora col Lirico inn qualità di consulente. «Alberto Tiola non l’abbiamo mai visto, non c’è mai in teatro – commenta il rappresentante dell’Usb – a noi serve un direttore artistico sempre presente perché è una figura fondamentale per tutti noi».
I COSTI DELLA CONSULENZA Secondo i rappresentanti sindacali Triola percepisce una lauta retribuzione per il suo ruolo da consulente artistico. «Il compenso è inserito nell’assoluta necessità di risparmio di questa fase – risponde il sovrintendente – stipendio da calciatore? Decisamente no, ma neanche da giocatore di serie B…». Ma i sindacati aspettano una risposta più chiara. «Chiediamo ufficialmente se sia vero o no che il consulente artistico riceva cinquemila euro al mese per la sua collaborazione, perché sarebbe in netto contrasto con la delicata situazione economica in cui ci troviamo », conclude Massimo Ceccalotti.
Sardegna 24