di Jim Jarmush
con Tilda Swinton, Tom Hiddleston
Gran Bretagna, Germania, Francia, Cipro, 2013
genere, drammatico
durata, 123'
Il film si apre con la telecamera dall’alto che inquadra i due protagonisti, voltandosi delicatamente come il vinile sul giradischi, che fa partire le note dell’ipnotica Tunell of love. I tratti stilistici, visivamente parlando, si elaborano con l’avanzare del film, dando quindi una prima impressione di una decodifica poco chiara. Le fasi della scrittura definiscono dei momenti grandiosi (basti pensare che Marlowe altri non è che William Shakespeare, risolvendo, nella finzione, le problematiche che appartengono anche alla questione omerica); altre fasi di passaggio sono invece vulnerabili, come l’avvento della sorella di Eve. Il richiamo biblico nei nomi dei protagonisti va a sottolineare la ricerca del puro (che il regista stesso compie), come il sangue di laboratorio che Adam ed Eve si procurano per non contaminarsi con quello degli zombie (ovvero gli umani, rappresentati come decadenza eccellente).
Jarmush sfrutta e riprende il genere vampiresco (genere stuprato dal recente Twilight) per comporre una pellicola colta ed aggraziata, dove i protagonisti diventano personaggi di un’opera neo-romantica che, nell’imperfezione della sceneggiatura, trova il fascino puro di un amore, letteralmente e letterariamente, secolare.
Antonio Romagnoli
(pubblicata su Il varco.net)