Sulla stessa lunghezza d’onda del film di Sibilia sembra essersi posto “Solo per il week end”, commedia che gioca sulla sudditanza psicologica che i mercati internazionali soffrono - nello specifico quello italiano - nei confronti di quello americano. Accade dunque che una valigetta proveniente da Las Vegas arrivi a Milano rendendo il fine settimana del protagonista - scrittore mediocre, imbottito di psicofarmaci e che non soddisfa la consorte né in intimità né in altre sfere - due giorni in cui si susseguono vicende da gangester-movie. Se da un lato risulta vincente la scelta di esorcizzare il genere tramite i modi della commedia, mancano invece alcuni picchi drammaturgici - in specie troppo lento l’avvio - e appare evidente il poco riguardo nei confronti della direzione degli attori.
Nonostante questi difetti, in ogni caso, va detto che il film di Director Kobayashi- scanzonato pseudonimo di Gianfranco Gaioni – appare fondamentale per segnalare un cambio di direzione necessario nella produzione di commedie nostrane, che sarebbe il caso proseguisse sulla scia di film come “Smetto quando voglio” e “Solo per il week-end” piuttosto che su quella dei cinepanettoni e dei sottoprodotti ad essi legati. Antonio Romagnoli