Ebbene sì, lo confesso, ieri sera ho visto il Festival di Sanremo un po’ perché la contro programmazione delle altre reti era veramente poca cosa, un po’ perché bisogna pur guardare uno spettacolo per poterlo criticare a ragion veduta.
Ieri è stata la serata nella quale gli artisti si sono esibiti nelle “cover” di canzoni del passato e, tutto sommato, a parte qualche arrangiamento forse troppo creativo e qualche stonatura, lo spettacolo è stato gradevole.
Ad un certo punto c’è stato il collegamento “in diretta” con Samantha Cristoforetti, un momento emozionante della serata, con Astrosamantha, sorridente e divertita che giocava con il microfono rispondendo alle domande del presentatore.
Il collegamento, in realtà, era in differita perché, come ha poi spiegato il presentatore, è la Nasa che fissa gli orari e non era possibile, per problemi tecnici, fare diversamente.
C’è stata una ridda di commenti sulla “diretta non diretta”, dal solito complottismo a qualche irridente battuta della serie “balle spaziali”, ma chi ha criticato la scelta di non avvisare che si trattava di un filmato registrato probabilmente si è dimenticato che il Festival di Sanremo è uno spettacolo (e non informazione) e, come tale, ha lo scopo di divertire ed emozionare, non di fare divulgazione scientifica: lo spettacolo, si sa, è finzione.
Forse, se ci avessero avvisato che la diretta era finta ne avremmo capito i motivi, ma non avremmo vissuto un’emozione vera.