Solo un assaggio.

Creato il 08 maggio 2015 da Scurapina

Ieri sera ho fatto la mia prima incursione ad Expo 2015, una breve visita durata solo tre ore, che mi è bastata per avere una visione d’insieme e per visitare alcuni padiglioni.

La prima impressione, appena imboccato il “decumano”, è di smarrimento: la lunga strada coperta si spinge fino a dove riesce a giungere lo sguardo e ho avuto la netta sensazione che non ce l’avrei mai fatta a percorrerlo tutto (almeno non in tre ore).

Chi arriva dalla metropolitana si imbatte subito nel “Padiglione Zero” che è emozionante, bello da togliere il fiato, difficile da descrivere per la grande varietà di sensazioni che trasmette per mezzo delle luci, dei suoni, delle immagini, delle atmosfere.

Poi mi sono avventurata sulla rete sospesa del padiglione del Brasile, che sconsiglierei alle signore sessantenni (proprio come me), a chi porta i tacchi alti (che sono comunque perniciosi) e a chi soffre di problemi di equilibrio o di vertigini.

Ho visitato anche altri padiglioni come quello della Cina, che mi riprometto di vedere con più calma in altre visite, e ho camminato fino al “cardo” per assistere allo spettacolo di luci e suoni dell’albero della vita.

Che dire?

La prima impressione è stata comunque molto positiva: ho visto nei padiglioni e negli spazi aperti molto personale sorridente, disponibile e attento, ho visto architetture avveniristiche, ho vissuto un’atmosfera di calma e di stupore e, alla faccia dei detrattori, di chi non è mai contento e trova sempre il lato negativo in tutto ciò che vive, di quelli che “non ce la faremo mai”, di chi “snobba” a priori penso che Expo 2015 meriti un po’ di attenzione e, se non altro, il beneficio del dubbio.


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