Chi mi conosce lo sa: una volta che mi fisso con un romanzo, divento assuefatta a tutta la sua saga, se ne ha una - o alla sua autrice. In questo caso sono stata abbastanza fortunata da trovare una saga, quella delle Cronache Lunari, piena di novelle e storie intermedie che non fanno che ampliare la storia principale e creare un contorno narrativo meraviglioso. Dopo aver finito Cinder, quindi, e nell'attesa che Scarlet arrivi nella mia cassetta della posta, mi sono data al leggere Glitches, prequel della serie, e The Little Android, novella ambientata nel mondo delle Cronache che si propone come piccolo retelling della Sirenetta (The Little Mermaid, in inglese). Oggi il teaser che vi regalo è tratto proprio da quest'ultima storia per ora inedita in Italia, quindi tradotto da me per l'occasione...
Mech6.0 riportò l’attenzione alla nave, osservandola sollevarsi da terra sul campo magnetico sotto l’hangar. I propulsori bruciarono per un momento, e la nave si alzò in alto, ancora più in alto, sopra il soffitto prima di inclinarsi con eleganza verso il cielo stellato della notte, e scomparire.***
Gli applausi diminuirono e la folla si iniziò a disperdere, I musicisti impacchettarono i loro strumenti. L’enorme soffitto si riabbassò con un tonfo, chiudendoli nuovamente dentro e, non molto dopo, le luci si spensero con tre rombi sonori, lasciando i droidi-meccanici nel buio e il silenzio totale.
Trascorsero quattro minuti in cui Mech6.0 non fece che ripensare alla vista delle stelle, che sapeva fossero in qualche modo sempre lì eppure sempre fuori dalla sua portata, prima di ricordarsi della carta che la bambina aveva lasciato cadere.
Il suo sensore si illuminò, creando un alone di luce azzurra intorno a lei. I suoi vicini si voltarono verso di lei, forse curiosi, ma più probabilmente con disapprovazione. Lei li ignorò, puntando lo scanner verso i propri cavi. Allungò un braccio e strinse la carta tra le proprie pinze imbottite, alzandola.
Era sottile ma rigida, come un foglio di alluminio, e su un lato vi era scritto in lettere luminose ed eleganti: Ologramma delle Celebrità, Set da Collezione, 39esima Edizione, 124 T.E.
Capovolse la carta e un ologramma pallido e tremolante apparve iniziando a rotare. Si ritrovò a guardare quel che pareva essere un giovane adolescente con capelli neri e mossi e un sorriso rilassato. Le sembrò vagamente familiare.
Mech6.0 sentì le proprie ventole annaspare in modo strano e si chiese se ci fosse qualcosa di sbagliato con la programmazione interna. Se il problema fosse sussistito, avrebbe dovuto avvertire il meccanico di manutenzione. Ma il pensiero fu breve, dimenticato quando aprì il compartimento vuoto sul proprio addome e mise al suo interno la carta olografica. Forse l’avrebbe restituita un giorno, pensò, anche se i suoi calcoli statistici le dissero che probabilmente non sarebbe mai accaduto.
Marissa Meyer è capace di rendere qualsiasi retelling credibile - ormai ne sono certa. Cosa può esserci di più strano di un piccolo androide che sostituista la bella sirenetta? Eppure, la Meyer riesce a strapparmi tremila sorrisi nel giro di un solo capitolo. Vi è piaciuto l'estratto dal primo capitolo del Piccolo Androide?