Oggi approfondiamo un argomento interessante e, per certi versi decisamente all' avanguardia: la casa giapponese tradizionale. Detta così potrebbe non sembrare nulla di speciale, ma non va dimenticato che grazie alla sua semplicità estrema, strutturale e materiale, questa costruzione si presenta come un perfetto connubio fra ambiente e necessità domestiche, che la rende una soluzione perfettamente ecocompatibile. La casa giapponese è costruita su un'intelaiatura di pali e travi di legno su cui si inseriscono le pareti esterne, costituite da pannelli scorrevoli in legno e carta di riso che permettono di areare e ventilare i locali. Lo spazio interno è organizzato in modo semplice e con ampia flessibilità grazie all'utilizzo di pannelli e pareti scorrevoli che permettono di trasformarlo in base alle esigenze e alle ore del giorno.
L'utilizzo di materiali leggeri era in parte la risposta alla frequenza dei terremoti in parte la traduzione dell'insegnamento Buddhista secondo cui ogni cosa ha una natura effimera, transitoria, caduca. Il legno è il materiale da costruzione preferito, e ciò rende questa costruzione interamente riciclabile: legno e paglia sono materiali riutilizzabili ed ecologici pienamente rispettosi dall'ambiente. Essa è inoltre disegnata dall'interno verso l'esterno: l'esterno della casa si evolve dal disegno della distribuzione interna piuttosto che essere concepito per adattarsi a un rigido schema o a forme geometriche prestabilite. Bruno Taut, esponente del Bauhaus, visitando il Giappone nel 1933 ha rivendicato la modernità dell'architettura giapponese tradizionale.
In certi casi la parte migliore della casa è oltre il giardino. I pannelli esterni possono essere spinti interamente da parte, per realizzare un'intima unità con il giardino, mentre l'engawa, una sorta di veranda coperta da un tetto spiovente, modula la relazione tra lo spazio interno ed esterno. L'engawa filtra la luce naturale all'interno dell'abitazione proteggendola contemporaneamente dalla pioggia: in estate diventa una parte del giardino, in inverno può essere chiuso fino a costituire un'estensione dello spazio interno.
Nella casa giapponese è evidente lo sforzo intellettuale e spirituale volto al processo di semplificazione, al fine di eliminare tutto ciò che non è essenziale in omaggio alla bellezza delle cose umili, poco appariscenti e modeste. E' altresì evidente la ricerca di ampiezza e spaziosità in spazi volutamente piccoli, mentre l'uso di materiali leggeri, fragili, temporanei rimanda a valori eterni. Minimalismo e semplicità sono le caratteristiche che la filosofia zen ha trasmesso ai tradizionali interni giapponesi, e questo effetto si raggiunge attraverso il ritmo delle superfici verticali e orizzontali accostati a materiali e colori naturali.
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