Il piano di adeguamento del sito proseguirà nei mesi a venire con la demolizione di una vecchia torre di 28 metri anch’essa utilizzata da anni come magazzino. Ma le polemiche, espresse soprattutto dal movimento per la salute Medicina Democratica, si riferiscono soprattutto al laboratorio appena demolito. Secondo l’associazione di Lino Balza questa demolizione verrebbe ad intrecciarsi in maniera molto ambigua col processo attualmente in corso in cui 38 persone sono imputate di avvelenamento doloso e mancata bonifica. Per MD non sarebbe un piano generale di ristrutturazione da parte di Solvay-Solexis, ma una specie di occultamento di prove insomma, dal momento che il laboratorio appena demolito non è stato bonificato e trasuderebbe ancora enormi quantità di cromo.
In ogni caso, la Solvay fa sapere che il processo di ristrutturazione del proprio sito andrà avanti, anche perché avviato col nulla osta di autorità specializzate come ARPA e ASL: il fatto che il laboratorio sia stato demolito in questi giorni, ovvero mentre il processo ai vertici dell’azienda è in corso, non è- a detta della Solvey- un’azione ambigua, ma una delle tante fasi del’ammodernamento dell’intera struttura.