Sommossa

Creato il 01 luglio 2011 da Renzomazzetti
x bricioli.

I fornai erano piantonati, ma in un attimo i carabinieri furono travolti e contro le donne non osarono sparare. Nessuno quel giorno rientrò in fabbrica. Alcune Direzioni di stabilimenti, alla Diatto e alla Proiettili (dove lavoravano solo donne) mandarono a prelevare camion di pane ai panifici militari. Ma quando i camion arrivarono, le donne li presero d’assalto, si distribuirono il pane e, invece di rientrare al lavoro, si diressero in città urlando: Abbasso la guerra! Al pomeriggio tutte le fabbriche erano ferme. Gli operai sapevano cosa rischiavano: poiché erano tutti militarizzati, potevano essere immediatamente spediti al fronte oppure deferiti al Tribunale Militare. Ma le donne, che sapevano questo, si misero davanti a loro. Cortei tumultuanti arrivarono in centro. Le donne gridavano: Al municipio! Dal prefetto! Nominiamo una commissione! Macché commissione, abbasso la guerra! Così la sommossa per il pane cominciò a trasformarsi in rivolta contro la guerra. (meditazione su: Le donne contro la guerra dal libro: Rivoluzionaria professionale di Teresa Noce, edizioni La Pietra).

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L’OPERAIO VESTITO D’AZZURRO

L’operaio vestito d’azzurro

spuntò nella piazza di Pisa.

L’Arno era magro di polvere,

le case di rosa patita più in là dell’oro

del tempo che scende al mare.

Il passo illeso dell’uomo varcò la sera,

il muro ove l’ombra gli chiuse

la porta d’oriente.

E nella casa accese il lume,

l’azzurra provincia del mare.

-Alfonso Gatto-

tuta blu.


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