Ma Berlusconi non sarà eleggibile, causa legge Severino fino al 2019. E allora ci chiediamo perché, stando le così le cose, il nome del Cavaliere, risulti proprio primo della lista votabile alle future primarie. Presumibilmente per l’alta garanzia riconnessa al suo nome.
Quanto ai tempi, c’è chi sostiene che ci si recherà alle urne nel 2018, chi invece non appena sarà approvata la nuova legge elettorale.
Volendo abbozzare un sondaggio virtuale, la situazione sembra questa: al primo posto si riconferma il Cavaliere con il 29%; a seguito la partita si gioca sempre in casa con Marina Berlusconi con il 17%; terzo invece Giovanni Toti, personaggio fidato di famiglia Berlusconi; al quarto Raffaele Fitto con il 10 %,che vorrebbe accaparrarsi la leadership di Forza Italia (d’altronde alle europee è stato tra i più votati); tra gli ultimi Matteo Salvini con il 9%; Giorgia Meloni ed Algelino Alfano con l’8%.
I risultati appaiono pressoché controversi: d’altronde di Marina Berlusconi si è sempre saputo molto poco. Dubbi concernono persino le sue posizioni politiche. Per cui ne traiamo che il suo successo, ove mai il sondaggio sia stato effettuato con trasparenza, è dovuto al solo nome.