Sonde geotermiche e criticità ambientali

Creato il 19 maggio 2010 da Geolo

Le esperienze internazionali relative alla realizzazione di sonde geotermiche verticali hanno portato ad individuare alcune criticità di tipo ambientale. Il contesto geologico ed idrogeologico italiano, soprattutto nell’area della Val Padana caratterizzata da elevata urbanizzazione e importanti prelievi acquedottistici, ha consentito di ricalibrare l’analisi delle criticità ambientali, rendendola più congruente con la nostra situazione specifica.

In generale le principali problematiche ambientali relative all’installazione di sonde geotermiche verticali, che dovranno essere valutate e approfondite da un tecnico competente, sono riconducibili alla fase di perforazione e alla fase di esercizio dell’impianto stesso. le seguenti:

Fase di perforazione:

potenziale inquinamento delle falde da parte di additivi di perforazione non compatibili con la qualità degli acquiferi
penetrazione di strati impermeabili e conseguente eventuale messa in comunicazione di acquiferi separati di caratteristiche qualitative differenti
eccessiva risalita di falde artesiane (zampillanti), tali da non consentire l’immediata ricostruzione del livelli impermeabili di separazione delle falde stesse
modificazione dei caratteri quali/quantitativi attinenti ad emungimenti idrici adiacenti, titolati a derivare acque pubbliche dal sottosuolo

Fase di esercizio:

perdita di fluidi termovettori
rottura delle sonde geotermiche in aree di dissesto idrogeologico
diffusione di anomalie termiche e ripercussioni sulle falde potabili
Nota: l’installazione di Sonde Geotermiche Orizzontali (SGOCC) è riconducibile alla realizzazione di scavi a cielo aperto ed al successivo reinterro con il terreno di scavo. Le problematiche in fase di realizzazione sono sostanzialmente riconducibili alle normali procedure di scavo in accordo con le norme di buona tecnica.

Per quanto riguarda la fase di perforazione, la soluzione ai potenziali impatti in fase di installazione sono risolvibili affidando la Direzione Lavori a tecnici competenti, in grado di valutare il contesto geologico e di adottare adeguate metodologie operative atte a salvaguardare il sottosuolo, e nello specifico:

Pianificare un’adeguata fase geognostica preliminare;
Scegliere la metodologia ottimale di perforazione;
Evitare fluidi di perforazione ad impatto ambientale;
Adottare cautele particolari in caso di falde artesiane;
Definire di un protocollo che definisca metodologie di installazione, tipologie dei materiali e prove di collaudo
…osservare le norme di buona tecnica e soprattutto adottare il BUON SENSO…

La soluzione alle potenziali criticità in fase di esercizio sono risolvibili adottando le seguenti cautele:

Utilizzare fluidi termovettori biocompatibili, in alternativa alla sola acqua;
Adottare sistemi di protezione catodica nel caso di sonde in materiale metallico;
Dimensionare  l’impianto affinchè le temperature non possano generare formazione di anelli di congelamento attorno alla sonda, che potrebbero alterare le caratteristiche di impermeabilità della cementazione;
E ancora: … osservare le norme di buona tecnica e soprattutto adottare il solito BUON SENSO…

Il prossimo post che lancierò nella rete tra un paio di giorni approfondirà ulteriormente il tema delle sonde geotermiche e delle anomalie termiche di temperatura.

Leggi anche:

  1. Sonde geotermiche ed anomalia di temperatura
  2. Metodi dell’indagine geognostica applicata alle sonde geotermiche
  3. Criteri geologici di dimensionamento del campo sonde geotermico
  4. Metodologia d’indagine geologica sito Gualtieri