Song in the key of X

Creato il 14 aprile 2012 da Narratore @Narratore74

Parlare di soundtrack, quando si prende in esame questa, forse stona un pò, visto che stavolta siamo di fronte ad una serie di brani, selezionati dallo stesso Chris Carter, e mai apparsi nella serie tv X-Files. Perché parlarne, allora? Beh, facile, visto che la spiegazione ce la regala lo stesso Carter. Questi brani, escluso il tema principale composto da Mark Snow, sono stati d'ispirazione a Carter, dalla seconda serie in poi, nella stesura delle sceneggiature, nella creazione di una serie che, nel bene e nel male, ha cambiato per sempre il concetto stesso di serie televisiva. Quindi, anche se non propriamente una colonna sonora dello show, si può benissimo inserirla in questo contesto. E, alla fine, rimane il fatto che i brani contenuti in questo cd, pubblicato ormai nel lontano 1996, sono ottimi e vale la pena perdere qualche minuto per ascoltarli. Come ho già detto, il cd apre con il tema principale, quella musica che tutti conoscono e riconosciamo. Snow compì un vero miracolo, visto che con pochi accordi, alcune note, riuscì a creare un brano evocativo e inquietante il giusto. Ma i nomi non si fermano qui. Abbiamo Nick Cave and The Bad Seeds con la loro Red Right Hand, altro pezzo che è possibile ascoltare in uno degli episodi, Ascension, e che mostra quanto di buono ci sia nella loro musica e nelle loro sonorità. Un ritmo avvolgente, scandito da un basso sempre in primo piano e le tastiere che danno ritmo e musicalità al tutto. Senza contare la voce di Nick, particolare e inimitabile, vero marchio di fabbrica di questo artista. Come non parlare poi di Unmarked Helicopters, che fonde uno stile molto anni 80 mescolandolo a sonorità scure e cupe, sempre con la voce che rimarca questa oscurità, accompagnata da una chitarra mai invasiva e perfettamente a suo agio. In questo marasma musicale, questa orgia distopica e confusa, trova spazio anche una coppia d'eccezione, Rob Zombie e Alice Cooper, insieme per sfornare uno dei pezzi più musicalmente estrosi dell'album, Hands of death. Qui il metal si distorce, si modifica, unendosi a musicalità più moderne, graffianti, con le voci che rimangono sempre in secondo piano, coperte dagli strumenti e veri protagonisti del pezzo. Poi Sheryl Crow, con la sua On the outside, che accompagna con una melodia lenta, sofferta, che imprime una sorta di dolore in chi ascolta. Una specie di preghiera, in grado di conquistare e, lo ammetto, rattristare con le sue sonorità quasi affidate ad una chitarra che sembra piangere. Echi, distorsioni, tutto rallentato, come in una passeggiata al crepuscolo. Ma poi capitiamo in Star Me Kitten, brano eseguito dai Rem accompagnati dalla voce di William S.Burroghs. Una storia, raccontata da una voce profonda, convincente, sofferta, che si lascia cullare sulle note compiacenti e fedeli di un arpeggio e di una batteria leggera che non prevarica mai, nemmeno quando sembra che spinga per farlo. Ma i brani non sono tutti cupi, drammatici, a volte, come nel caso di Frenzy, cantata dai Screaming J.Hawkins, riesce a divertire con il suo ritmo veloce, sincopato, e riporta l'ascolto su un binario che, diciamolo, si fa fatica a riconoscere. Certo, non si può negare che tutti questi brani, anche quelli che non ho citato, siano davvero d'atmosfera. Posso capire da dove sia nata la volontà di Carter quando decise di raccoglierli, farne un cd e lasciarlo a chi avesse voluto immergersi in queste sonorità. Me lo vedo, alle prese con un nuovo episodio, mentre in sottofondo scorre questa musica; la sua mente che veleggia, lontano, fino a giungere dove deve. Questa è poesia musicale, il perfetto accompagnamento a chi fa della creazione una passione. Provate ad ascoltarla mentre scrivete, disegnate o fate altro. Di sicuro ne verrete influenzati, questo è certo.

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