Vi avverto, questo non è un post scritto per trasmettere emozioni ma per dare informazioni pertanto piuttosto noioso…secondo me non vale neppure la pena di leggerlo…
Allora, immaginatevi di dover partire poco dopo l’alba e di avere l’ingrato compito di tirare giù dal letto 3 adolescenti. Ero psicologicamente pronto a doverli buttare vestiti sotto la doccia e, invece, prima che bussassi alla porta della camera, Art si è affacciato sorridente chiedendo di fare colazione. Un MIRACOLO!
Songkran (ovvero il capodanno tailandese) è in assoluto il periodo dell’anno in cui i prezzi di tutto lievitano e, se non si prenota in anticipo, l’unica alternativa possibile è starsene a casa. Noi abbiamo fatto tutto il contrario: deciso e prenotato all’ultimo momento spendendo in 6 quanto solitamente spendiamo in 2. E per di più smentendo chi ha detto che eravamo o pazzi o molto coraggiosi ad andare in vacanza portandoci dietro 3 adolescenti. Con un viaggio solo abbiamo raggiunto tanti obiettivi, molti assolutamente inaspettati.
Ma andiamo per gradi.
Dove siamo andati? Niente Samed a questo giro, superaffollata e troppo costosa per un viaggio in 6. Abbiamo pertanto optato per Koh Si Chang o Koh Sichang - เกาะสีชัง in tailandese - nella provincia di Chonburi (la stessa in cui si trova la ben più famosa Pattaya). E’ la terza volta che ci vado e il secondo capodanno che trascorro qui - il primo era un capodanno occidentale e questa volta il capodanno tailandese.
Come ci si arriva? La cittadina di Si Racha, da cui si prende il battello per raggiungere Ko Si Chang, dista solamente 100 km da Bangkok. E’ raggiungibile in treno - ma ce n’è uno solo e anche se molto economico impiega 3 ore più probabili ritardi - autobus - ne parte uno ogni 30 minuti circa dal Terminal di Ekamai e il biglietto costa più o meno 100 baht - o auto/taxi - in taxi monovolume per 7 passeggeri il costo è di circa 1600 baht e s’impiega poco più di un’ora. Il traghetto consente l’attraversata in 45 minuti al prezzo di 50 baht a persona.
Dove dormire? Nonostante sia un’isola non proprio grande e tutt’altro che turistica, ci sono diverse strutture accoglienti e per nulla care. La più esclusiva, e pertanto affatto economica è il Paree Hut Resort che deve la sua fama al fatto che molti anni fa ci girarono un film: sembra un villaggio di capanne in legno, paglia e bambù arroccato sulla scogliera ma, a quanto pare, dopo che la gestione è cambiata servizio e qualità sono decisamente peggiorate. Noi abbiamo avuto la fortuna di soggiornare all’Adrian View Resort, un alberghetto fatto di 3 palazzine con solo 7 camere che si affacciano su un giardino dove la mattina si fa colazione tutti insieme. Abbiamo pagato 2000 baht a notte per tutti e 6 (1 tripla e 1 quadrupla, con aria condizionata e bagno con acqua calda - ricordatevi che non è da dare per scontato qui in Thailandia), colazione inclusa e scimmie incluse.
Dove mangiare? Ovunque! Non scherzo: se c’era una cosa che mi ricordavo chiaramente dai miei precedenti soggiorni a Koh Si Chang era il cibo. E questo viaggio non ha fatto che riconfermare la cosa. In tutti i ristoranti, anche nei semplici chioschetti di strada, il pesce è assolutamente fresco e cucinato in modo decisamente all’altezza delle aspettative. Essendo il turismo prevalentemente autoctono è inevitabile che il cibo sia al centro della vacanza! I 3 stabilimenti sulla spiaggia di Tham Phang Beach hanno menù e prezzi praticamente identici. Non lontano dal molo c’è il Krua Talay ครัว ไอทะเล cioè “la cucina del mare” (cliccando qui lo trovate su foursquare e il nome dice tutto) per una serata un po’ speciale.
Cosa fare? Il mare è pulito e con acque calde e poco profonde. Sfortunatamente, nonostante molti siti parlino di diverse spiagge, l’unica realmente praticabile comodamente è Tham Phang Beach ma dimenticatevi palme e sabbia finissima:
è una spiaggia affollata (ma senza turisti russi - così ho dato una risposta a qualcuno che me lo aveva chiesto) visto che è praticamente l’unica. Fra la striscia di sabbia dove prendere il sole e l’acqua del mare, c’è una parte ciottolosa non proprio il massimo della comodità.
Qui si possono noleggiare kayak o maschere per lo snorkeling ma fate attenzione perché i gusci dei molluschi che ricoprono le rocce sono davvero taglienti!
Oltre al mare si possono fare diverse escursioni di cui 3 sono a parer mio da non perdere:
1) Phra Judhadhut Palace - quello che rimane della Residenza Estiva voluta da Re Rama V (palazzo poi ricostruito a Bangkok e conosciuto come Vimanmek Royal Mansion). Bello il pontile in legno e il giardino a terrazze con fontane e vasche con giochi d’acqua (oggi non più funzionanti).
2) Tempio Cinese e Impronta di Buddha - in assoluto il punto panoramico più bello di Koh Si Chan! Un’arrampicata sulla collina più a nord dell’isola in cima alla quale un piccolo tempio bianco è meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli buddisti.
3) Passeggiata al tramonto dal Sichang View Resort un camminamento a mezza costa che volge ad ovest.
Oltre a maiali in spiaggia e scoiattoli un po’ ovunque, a Koh Si Chan non è raro imbattersi in gruppi di macachi dalla coda: a differenza di altre località (tipo Lopburi) qui non sono molto propense a fare amicizia con le persone e, anche quando attirate dal cibo, restano sempre piuttosto sul chi va là!
La sera oltre ai ristoranti ci sono anche diversi locali con karaoke o maxi schermi dove guardare la tv (e trasmettono spesso anche le partite delle squadre italiane - e così ho risposto anche ad una seconda domanda).
Per mia gioia hanno ora aperto anche un 7/Eleven e c’è pure una banca (oltre a diversi sportelli bancomat).
Insomma, se fin dai tempi di Re Rama IV la famiglia reale viene qui per riposarsi un motivo ci sarà. Io ne suggerisco uno in più: spendere poco in un posto dove ancora il turismo non tailandese è poco conosciuto ed è facile trascorrere del tempo con la gente del posto!
Nella vita esistono due grandi obiettivi: il primo, ottenere ciò che si vuole, e il secondo, goderselo. Solo i membri più saggi dell’umanità riescono a fare la seconda cosa.
Logan Pearsall Smith
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