Facciamo un salto indietro.
Il primo mese di vita della Nanetta. Estate 2009.
Papàsino devastato dagli orari di lavoro, cercava vanamente di dare un valido aiuto notturno, a Mammapappa.
Sopraffatto dagli eventi, crollava come un elefante ferito a morte, sul materasso in cellulosa tipo memory che per qualche inspiegabile motivo aveva mantenuto la forma di Papàsino, decidendo d’ufficio di non ritornare più alla forma originaria!
Rispolveriamo con piacere dai nostri appunti sul moleskine qualche - preoccupante - aneddoto.
“Tesoro sono fortemente preoccupata!”
“Perchè?”
“Qualche giorno fa hai iniziato a parlare nel sonno”
“Davvero?”
“Si”
“Cosa dicevo?”
“Non so comunque a parte il parlare che mi sembra possibile…”
“Cosa?”
“Da due giorni, ti alzi di soprassalto e ti infili le ciabatte e rimani seduto nel letto”
“E cosa faccio?”
“Ti guardi in giro con lo sguardo spento, come avessi il cervello scollegato”
“Questo è possibile”
“Infatti… Ci farai male nel sonno?”
“Guarda che un sonnambulo non si trasforma in serial killer. I sonnambuli fanno cose – normali - non cose da pazzi come vedessero cose che non ci sono. Se capita così è pazzia, non sonnambulismo.”
“E di un sonnambulo che si trasforma in critico d’arte?”
“Perchè?”
“Perchè sono due notti che ti alzi, e rimani in piedi a guardare il quadro accanto al tuo comodino”
“Ma non c’è un quadro vicino al mio comodino”
“Appunto… quindi stai diventando pazzo!”
” O.° “
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