Sono cambiati i giovani, ovviamente. Molto è cambiato dal 23 marzo del 1968, obiettivi, situazioni, ideali, solo la Polizia non è cambiata. Oggi, come allora, usa il manganello. Quando va bene.

Creato il 05 ottobre 2012 da Slasch16

Leggo di scontri a Torini e Roma in attesa di avere un quadro chiaro sulle manifestazioni studentesche non posso non rilevare che tutto può bambiare 44 anni dopo, ma non la polizia.
”Tre o quattro di noi - ha raccontato un liceale romano - sono stati bloccati e trascinati per terra dagli agenti. Qualcun’altro ha ricevuti calci alla schiena o è stato fermato con un ginocchio poggiato sulla nuca. E’ una cosa assurda, non si può reagire così”. Per tutta la mattinata il grido dei manifestanti è stato ’La scuola non si tocca, la difenderemo con la lotta’. In testa al corteo uno striscione recitava: “Contro crisi e austerità riprendiamoci scuola e città”.
Sono anni che aspetto, decenni. Spero sia solo l’inizio e che presto tocchi ai lavoratori, ai disoccupati, ai precari perchè non c’è una via d’uscita dalla crisi se non si cambia il SISTEMA.
Mi sembrava impossibile che le nuove generazioni accettassero tutto, la distruzione della scuola, la morte dei diritti e quindi della democrazia.
Era ovvio che prima o poi dovesse succedere. Spero che l’onda di protesta si moltiplichi e non faccia la fine della maestosa manifestazione del : Se non ora, quando!
Noi, allora, gridavamo: è ora! è ora! Potere a chi lavora!
Abbiamo visto come è andata a finire e molte colpe le abbiamo anche noi che ci siamo distratti, non abbiamo istruito i figli, non li abbiamo preparati a difendere quello che ci eravamo conquistati.
Molti di noi si sono illusi che il più era fatto, che non si potesse tornare indietro ed invece no, siamo più tecnologici ma in fatto di equità, giustizia, democrazia, scuola, lavoro siamo tornati agli anni 50 ed ai licenziamenti di massa.
Alcuni di noi, per quanto mi riguarda, hanno totto le palle per decenni invitando a stare attenti che i padroni, la borghesia, le banche, il sistema, chiamatelo come cazzo volete ma si sarebbe ripreso tutto. E con gli interessi.
Una volta è la crisi globale, l’altra sono i consumi che non vanno, l’altra ancora sono i costi di produzione insostenibili anche se in Germania hanno stipendi che sono tre volte i nostri.
Vogliono uscire dalla crisi aumentando i consumi, vogliono guarire il tumore aumentando il tumore.
Al sistema, a loro non interessa la massa, il popolo, in che condizioni vive. A loro interessa solo il profitto ed ogni mezzo è utile per moltiplicarlo, anche il parassitismo finanziario a carico di interi Stati.
Sono felice di quello che sta succedendo in varie parti del mondo, finalmente anche in Italia. I giovani si ribellano ed alzano la testa.
Adesso non voglio dire niente a loro, di ideali, di obiettivi, chi eravamo e cosa volevamo. Cos’era la destra e cos’era la sinistra, non voglio affrontare questo discorso perchè ormai, da anni, mi danno del superato. Nostalgico.
Continuo a credere che l’unica salvezza per gli studenti, i lavoratori e tutti quelli assoggettati al giogo della crisi globale, parolona per fare propaganda, sia la lotta dura e senza paura.
Una cosa è certa che senza continuità non ci potrà essere vittoria, senza unità nemmeno.
Abbiamo visto che il movimento viola, quello del se non ora quando è finito nel dimenticatoio, se gli studenti, i precari, i disoccupati ed i lavoratori non daranno continuità a queste manifestazioni tutto diventerà cronaca, la conta dei feriti e dei contusi.
Ricordatevi che il sistema ha la Polizia per reprimere le rivolte popolari il popolo si devev difendere da solo, anche se la Costituzione dice che la Polizia dovrebbere difendere il popolo.
Guardando nel web le foto di oggi dalle varie città vedo che, sotto ad un certo aspetto, è cambiato poco.
Oggi sono a colori nel 1968/69 erano in bianco e nero, noi siamo invecchiati tutti ma a vedere la Polizia al lavoro sembra che gli agenti siano sempre gli stessi, non siano invecchiati.
Il tutto avviene tre giorni dopo che la Cassazione ha depositato gli atti con cui ha condannato definitivamente, il 5 luglio scorso, alcuni vertici della Polizia in merito ai fatti avvenuti alla Scuola Diaz di Genova il 21 luglio del 2001 durante il G8.
I Giudici della cassazione hanno scritto: La condotta della polizia nell’irruzione alla Diaz fu «un puro esercizio di violenza», «di una gravità inusitata» e ha «gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero»
Vedo che hanno imparato la lezione, ne hanno dato subito prova.
Oggi, come allora.
Destra e sinistra non esistono più, mi dicono, ma io sono rimasto al luglio del 1960. Avevo 11 anni.



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