Solo al pensiero di rivederla mi viene da piangere. Immagino quando la vedrò, quando mi correrà incontro, quando l'abbraccerò, la prenderò in braccio. Immagino il suo sorriso.
Quando esco dal salone degli arrivi, mi guardo intorno e non li vedo. Eppure ci siamo sentiti per telefono un attimo fa, ho avvertito che l'aereo era atterrato e mi hanno detto "Si, siamo qui, ti aspettiamo". Eppure... Ahh, ecco, c'è anche un'altra uscita, saranno lì.
E mentre mi avvio verso un secondo gruppo di persone in attesa sento "Mammaaaa, Valeeee"... è la sua vocina. La sento, ma non riesco a vederla.
Alzo lo sguardo e sono là. Al piano di sopra. Vicino alle scale mobili.
Le ha scoperte oggi e sono la festa della giornata. Quasi al punto di mettere in secondo piano il mio rientro.
Quasi!
Tiè!
Mentre scende le scale ha un sorriso bellissimo. Le code tutte storte, ma è bellissima.
"Siamo venuti a pendetti!!"
Mi salta addosso, ma vuole scendere subito. Vuole tornare sulle scale.
L'aeroporto, con tutte le sue luci, gli strumenti giganti in mostra, le scale mobili è troppo nuovo, troppo bello, troppo divertente.
Mi trascina su per le scale mobili, mi mostra come si sale, come si scende.
Mi stringe la mano come se non volesse più lasciarla.
Mi aiuta a portare la valigia "Pecchè tu hai la bua alla mano. E' pesante!"
Mi racconta il viaggio per venire a prendermi, la tartaruga, i topini, Lala, mi chiede della nonna.
Mi chiede perchè sono tornata.
Chiacchiera.
E la sua voce è per me più scintillante e melodiosa di qualsiasi altra cosa abbia mai sentito.
Mentre le sistemo la cintura sul seggiolo mi si stringe forte al collo.
"Sono cottenta che sei tornata. Mi sei maccata tanto"
Tra ieri e oggi me l'avrà ripetuto decine di volte.
E io ogni volta trattengo una lacrimuccia.