1. Avete mai visto una scimmia, una giraffa, una leonessa, una cagnolina, una gatta, una coccodrilla, una iguana, una pantegana, una fagiana, una gallina e quant'altro vi possa passare per la mente del mondo animale, con i tacchi (eppure sono sempre più piccoline rispetto ai maschi...) e quindi, per dindirindina mi chiedo: CHI LI HA MAI INVENTATI?????
2. E per quale motivo ancora non è stata fatta una legge che proibisca alle stangone (cioè dal 1,65 in su!) di comprare le scarpe coi tacchi?????
E dopo questi dubbi esistenziali passiamo alla ricetta che è meglio, va, richiesta a gran voce!
Allora trattasi di pane, sì, ma di pane speciale e non solo perché è senza glutine (gluten free), ma perché è fatto con il lievito madre... Ebbene sì, da qualche giorno sono diventata nonna... e una nonna felice!
Chi mi ha reso nonna è Gaia, la mia dolcissima Gaia. E infatti è stata lei l'artefice di cotanto regalo. Quindi per la ricetta e le spiegazioni vi rimando al suo blog (leggete con attenzione tutto quanto!), dove è spiegato tutto in maniera chiarissima!
Io mi sono limitata ad accogliere questa madre e poi a favorire il suo processo di figliazione... e non vi dico che meraviglioso nipotino mi è nato, adorato (oltre che odorato) da tutti!
Pane senza glutine naturalmente con lievito madre (la ricetta l'ho presa dallo splendido libro di Olga ed Emanuela, Ricettario per celiaci, Il pane degli irriducibili, p. 129, che trovate facilmente in tutte le librerie!)
Ingredienti (io ho dimezzato le dosi... ma ho fatto malissimo):
180 gr. di lievito madre senza glutine
125 gr. farina di riso
65 grfecola di patate
25 gr di latte in polvere
5 gr di xantano
215 ml di acqua (ma dipende da quanto è idratato il vostro lievito... per il mio è stato perfetto!)
1 cucchiaio e mezzo di olio (io ho usato l'extravergine d'oliva)
10 gr di sale
7 gr di zucchero
Sciogliere il lievito madre nell'acqua e zucchero e a mano a mano aggiungere le farine precedentemente mescolate con il latte in polvere e lo xantano. Alla fine, quando tutto è ben mescolato, aggiungere l'olio e il sale.
Lavorare bene e a lungo (io l'ho impastato con il Bimby, con la funzione spiga per 4 minuti circa, anche un po' di più...), affinché incorperi più aria possibile. Mettete a lievitare, Olga consiglia in forno spento con la luce accesa... Siccome a Palermo c'è già abbastanza caldo, io l'ho lasciato lievitare coperto da uno strofinaccio e avvolto in un pile... Mi aspettavo le consuete due ore di lievitazione e ... invece, dopo due ore tutto sembrava statico. Dopo una fitta corrispondenza con Olga e Gaia e grazie ai loro consigli, l'ho conservato nel frigo e sono andata a dormire. L'indomani mattina l'ho uscito dal frigo e quando sono tornata da scuola era un po' gonfiato... Insomma ho aspettato fino alle 6 e poi l'ho finalmente infornato. Sempre Olga, consiglia di metterlo a cuocere dentro una pentola in pyrex, coperto per i primi 30 minuti e e poi scoperto per i restanti 15 minuti. Il mio forno ha una funzione pane (vi ricordate che il mio forno decide da solo sul da farsi, no?), che lo cuoce ad un'alta temperatura (ma non è dato saperla) per 55 minuti, però nel libro c'è screitto di metterlo alla massima temperatura. Così l'ho lasciato coperto per i primi 30 minuti e poi l'ho scoperto per il tempo restante. Il pane è venuto sofficissimo, senza alcun retrogusto di pane senza glutine e neanche quella punta di acido tipico del lievito. L'unica cosa che correggerò la prossima volta è la cottura, lasciandolo almeno per altri 5 minuti.
In ogni caso, la mia carissima Marina Vizzinisi di Radio Cucina mi ha detto che per sapere se il pane è pronto, basta battere un colpo e sentire se esce un suono di vuoto, allora vuol dire che è pronto, perché l'umidità è evaporata e il pane perfettamente cotto!
Provate e non ve ne pentirete!
A presto
Stefania Oliveri