Per capire di cosa parliamo: dicesi bancosmetico l'interruzione di acquisti impulsivi e scrieriati. Viene ammesso il rimpiazzo dei prodotti finiti con uguali e/o similari e l'acquisto di prodotti che mancano. No, i regali NON contano. E se non lo sapevate, ecco: sapevatelo.
*ATTENZIONE- DISCLAIMER*
Non ho nessun intenzione con questo post di condannare scelte diverse dalle mie, nè di evangelizzare nessuno. Credo che la fase dell'accumulo compulsivo sia una delle tappe della mia crescita cosmetica e che ognuna di noi abbia il sacrosanto diritto, nei limiti del ragionevole, di scegliere il proprio percorso e mantenere i suoi gusti, evolvendo nella direzione che più le piace. Lo spirito di questo post, come sempre in questo blog, è quello della condivisione: voglio solo raccontarvi la mia esperienza, e conoscere la vostra opinione. *FINE DISCLAIMER*
Dicevamo, il mio #bancosmetico: ora, io vorrei dirvi che sono brava e virtuosa di mio. Invece è stato il mio conto in banca ad avermi dato segnali di pericolo: spendevo troppo, troppissimo in cosmetica. Esageratamente troppo.
Leggere alcuni post mi è stato utile, ma la veritá è che se non fossi stata pronta a questo cambiamento, non avrebbero avuto tutto questo effetto. E forse nemmeno il conto in banca mi avrebbe fermata davvero. Non era la prima volta che leggevo ragionati e sensati inviti a un consumo consapevole di cosmesi, nè mi era mai sfuggita una mia certa attitudine Smeagol (non a caso, è un tag preciso su questo blog).
Quando ho smesso di comprare make up e similaria, ero convinta che sarebbe stata una cosa momentanea, giusto per rimettere in sesto le finanze. E che ne avrei sofferto moltissimo. Rapidamente però mi sono accorta che no, non era questa sofferenza indicibile uscire da Sephora a mani vuote. E che ignorare le mail di magnifiche ed irripetibili offerte, che arrivano pressochè uguali a cadenza quindicinale, non è per niente impossibile.
Una volta scesa dalla giostra, insomma, ti accorgi che non è che sia questa incredibile novitá quel nuovo ombretto. E nemmeno quel mascara. E ti ricordi del fatto che hai prodotti mai usati o quasi che giacciono da mesi nei tuoi cassetti. Scopri tutti i trucchi del Tunnel degli Orrori, e non ti fanno più tanta paura.Così ho riscoperto quell’incredibile miniera di prodotti che sono i miei cassetti….per farvi capire a che livello fossi arrivata: ho ancora perfettamente intatto e chiuso uno smokey set della ELF comprato nel 2011. Davvero, ci sono pochi colori di cui non abbia almeno una cialda. Volete un ombretto giallo? Ce l’ho. Uno rosso? Pure. Dite un colore, uno a caso. Ce l’ho. Giurin giurello. Magari non nella versione più nuova e iper tecnologica che vi viene in mente, ma qualcosa di abbastanza simile tra i miei ombretti vi assicuro che riusciamo a trovarla. Contemporaneamente, mi sono data ai finiti del mese: un genere di post che trovavo sempre molto divertente da leggere ma a cui non mi ero dedicata. Ora, non solo sono divertenti da fare, sono anche utili: fermarsi mese dopo mese ad analizzare i propri consumi e le proprie necessità ridefinisce tutto. Cosa uso davvero? Cosa invece resta lì fermo a prendere polvere e viene acquistato per pura bramosia? Di che tipo di prodotti ho venticinque versioni diverse?Sono ancora convinta che se non si fossero date tutto questo insieme di coincidenze, io non sarei riuscita a “scendere dalla giostra”. Ma è stato allora che tutto il mio parco giochi cosmetico ha cominciato a sembrarmi più una gabbia che una zona sicura dove rilassarmi. Mi sentivo- e in parte mi sento tutt’ora- letteralmente assediata dai troppi prodotti che si accatastavano: li guardo stare lì a prendere polvere e mi dispiace. Da lì, le adozioni cosmetiche: una è in corso, ma molte altre arriveranno.
Dei miei sbagli cosmetici abbiamo già parlato una volta, quando vi mostrai la mia postazione trucco (che da allora è cresciuta). Ma qui non si parla solo di errori di valutazione, che mi sono capitati e mi capiteranno sempre. Qui si parla di una tendenza all’accumulo spaventosa: nemmeno se fossi stata un millepiedi si giustificherebbe la quantità di deodoranti per piedi che ho!In più, mi sono accorta che c'è anche una quasi totale mancanza di selezione: molti dei bagnoschiuma che avevo, li avevo perchè erano lì, a portata di mano e portafogli mentre rimandavo l'acquisto di quelli che volevo provare davvero, avendone in casa già mille mila ed essendo meno facili da reperire...
Ovviamente, sono ancora "assediata" da molti prodotti e non mi illudo: comprerò sicuramente qualche rossetto e/o prodotto di make up quest'autunno. O forse no, sarò bravissima. Vedremo. Sono consapevole che dire a voce alta che forse sono guarita equivale a sfidare la dea degli acquisti compulsivi.
ovviamente, è gufo-dotata
Ho provato l'ebrezza di non avere nemmeno una goccia di bagnoschiuma in casa, cosa che non mi succedeva da decenni. E quando ho fatto il mio mini ordine su EccoVerde e Naturisimo - arrivano i post haul, promesso- il piacere di comprare senza nemmeno un briciolo di senso di colpa è stato incredibile.Last but not least, molti dei miei desideri cosmetici sono cambiati: più che l'ennesimo ombretto di un brand a me noto, oggi quasi tutti i prodotti che desidero sono di marchi ecobio, o difficili da reperire in Italia o, ancora, che non ho mai provato. L'ennesimo ombretto Kiko lo lascio volentieri in negozio.
Quindi sì, forse sono fuori dal Tunnel. E voi? So di toccare un tema sensibile, su cui molte di voi hanno riflettuto o lo stanno facendo (vedi disclaimer iniziale) e sono curiosissima di sentire la vostra!