Sono già vent’anni

Da Marcopress @gabbianone


Il mio vero nome è Giovanni Luigi Brera. Sono nato l’8 settembre 1919 a San Zenone Po, in provincia di Pavia, e cresciuto brado o quasi fra boschi, rive e mollenti (…). Io sono padano di riva e di golena, di boschi e di sabbioni. E mi sono scoperto figlio legittimo del Po.

Saranno vent’anni mercoledì dal giorno dello schianto. Ero giovinetto e ne rimasi sconvolto. Se oggi conosco e capisco il calcio, cioè l’Insieme, lo devo a lui. Se scrivo, in parte, anche.
Oggi ne ho sentita una gigante: Gianni padre di Gianni (Mura). Non ci posso credere, preferisco ricordare l’immenso pezzo di Gianni (Mura) di 10 anni fa.

Gli amanti del campionato guardano a Milan-Juventus come ad un evento decisivo. Stiamo a vedere. Io dico solo che se la Juventus viene attaccata fa sfracelli: e se invece deve attaccare sbraca. A Napoli è stata attaccata ed ha avuto sempre il contropiede per sé e per i suoi. Il calcio essendo la sintesi folle d’un luna park, nessuna meraviglia se il Milan tornasse burbanzoso da Marassi e attaccasse la Juventus con l’aria di volerla annichilire: in questo caso è garantito che perderebbe e tutti scriverebbero che a San Siro la Juve gioca in casa. La mia previsione è che Milan e Juve facciano pari (2-2) che la Lazio debba tornare a due punti e il Torino a tre dalla Juventus. Anche il Napoli e la Roma faranno pari, mentre la Fiorentina vincerà a Bologna se non perderà o non farà pari. Il mio senso profetico finisce nei polpastrelli ammaccati di lettere. Nulla posso dire perciò di Cagliari-Inter. Qui chiudo.
Gianni Brera, Guerin sportivo, gennaio 1975



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