Sono i ragionieri i più colpiti dalla crisi. Si salvano estetisti e colf

Creato il 27 luglio 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino - 27 luglio 2014

Di Mario Marrandino. La professione più colpita dalla crisi economica è stata quella dei ragionieri. Dal 2008 al 2013 è stimabile una diminuzione gli occupati in questo settore di oltre 441 mila unità, pari a -40,1%.

Seguono imprenditori e amministratori delle piccole imprese che hanno registrato una flessione del 38,4%.

Estetisti, parrucchieri, colf, badanti, camerieri, magazzinieri, pony express, invece, sono i lavori che in questi ultimi anni non hanno conosciuto la crisi. È quanto emerge dalla graduatoria stillata dalla Cgia di Mestre.

Gli estetisti, i parrucchieri, le colf e le badanti, infatti, hanno registrato un aumento in termini assoluti pari a oltre 314 mila unità (+71,7%). Seguono i camerieri, con un incremento di posti di lavoro pari a poco più di 251.500 (+31,5%) e i magazzinieri e i pony express, con oltre 125.600 occupati in più (+43,2%).

Troviamo poi cuochi, baristi e ristoratori, con quasi 123.500 nuovi occupati (+14%) e le attività legate alla guardiania e ai vigilanti non armati, nonostante l’aumento in valore assoluto di quest’ultimo settore sia stato abbastanza contenuto e pari a quasi 76.000 unità, l’incremento percentuale è stato esponenziale: +182,4%.

Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia: “Gli acconciatori e le estetiste stanno conoscendo una profonda evoluzione professionale, dovuta, in particolare, alla scoperta di nuovi ambiti lavorativi racchiusi tra i campi dell’estetica e dell’immagine e quelli della salute. Negli ultimi tempi si è fatto strada un nuovo concetto del benessere, inteso come cura dello stato psico-fisico della persona. Grazie a ciò si è avuta una forte espansione del settore con delle ricadute occupazionali, soprattutto tra i giovani, del tutto inaspettate”.


Per i lavori domestici, invece, sottolinea Bortolussi: “È importante sottolineare come in questi ultimi anni di crisi le italiane siano ritornate a fare le colf e le badanti. Nonostante il peso della componente straniera sfiori ancora l’80% del totale degli occupati in questo settore, tra il 2012 e il 2013 la presenza delle italiane è aumentata di quasi il 5%, mentre gli stranieri sono diminuiti dell’8%”.
Prepotente la crisi anche nell’ambiente edilizio, lasciano crollare le percentuali assunzione di muratori, carpentieri e ponteggiatori.

In termini assoluti si sono trovati senza un lavoro in oltre 177 mila (-24,7%).

Male anche la situazione di artigiani e operai specializzati del legno, del tessile e dell’abbigliamento: la flessione è stata di oltre 109 mila unità (-23,9%).

Infine, a seguito dei tagli avvenuti in questi ultimi anni anche nel pubblico impiego, gli insegnanti delle scuole secondarie e post-secondarie e le forze di polizia di stato, i vigili urbani e i vigili del fuoco hanno subito una contrazione non meno preoccupante: i primi sono diminuiti di quasi 101 mila unità (-19,5%), i secondi di oltre 97 mila (-23,9%).