Sono stati gli anarchici

Creato il 12 maggio 2012 da Tnepd

Sacco e Vanzetti, informali

In quest’ultima settimana ne sono accadute di cose interessanti.
I francesi hanno confermato il sospetto che non sia più un’Europa per nani. Hanno cacciato Sarkozy e riportato i socialisti  e le signore con i tacchi alti all’Eliseo con Hollande, uno che, se manterrà le promesse, potrebbe dare filo da torcere alla Führerin Merkel ed opporsi ai suoi piani ammazzaeuro di rigore a tutti i costi. Prima che qualcuno gioisca per l’affermazione della sinistra e si senta incluso, tipo Bersani, specifichiamo che le presidenziali francesi pare siano tradizionalmente l’espressione della lotta tra massoneria democratica e massoneria reazionaria. Questa volta dovrebbe aver vinto la massoneria buona contro il lato oscuro del compasso. Tenendo conto che la massoneria democratica potrebbe essere seriamente più a sinistra del PD, in GOD we trust.

Si è votato anche in Grecia ma a vuoto, perché nessuno, nonostante vari tentativi, è finora riuscito a formare un governo e si dovrà tornare alle urne il mese prossimo. Ad Atene si è affermata la sinistra radicale, quella vera. Quella che è a milioni di chilometri da Bersani e a qualche migliaio da Vendola. Ha avuto un mucchio di voti, per la verità, anche una compagine neonazista con un nome che ricorda pratiche sessuali di umiliazione: “Alba dorata”. Pare che la metà dei poliziotti greci l’abbia votata.

Le elezioni amministrative in Italia hanno ridotto il PDL a percentuali preoccupanti (per Bersani) e inferiori a quelle della Lega, bastonata a sua volta dai crudeli nordisti, che non perdonano evidentemente e giustamente le lauree albanesi e i diamanti migliori amici delle badanti.
Che le cose si mettano sempre peggio per B. – e non dimentichiamo il titolo Mediaset che va malissimo in Borsa – lo dimostra anche il grande attivismo di D’Alema, il suo Soccorso Rosso personale. Mai visto così agitato, ormai stabilmente in Defcon 2.
A margine delle disgrazie del nostro ex-ducetto, segnalo il turpe tentativo da parte dei Bocconiani Grigi di addossare la colpa dell’aumento dei suicidi da crisi (aumento che non esiste, per altro) al suo trascorso malgoverno. Per non parlare dell’ingrato Bersani che si è lasciato sfuggire un assolutamente calunnioso “Berlusconi ha provocato l’attuale situazione italiana.”
Certo, re Silvio tornato dalla guerra era troppo intento a fare il Gran Capo Piedi Profumati invece di governare; è facile che condurre l’Italia a fare l’inchino troppo vicino agli scogli dell’Europa fosse parte del piano, affinché poi si instaurasse il governo d’emergenza senza fare troppo scarmazzo di blindati e corpi speciali, come si usa oggi, ma non esageriamo, vi prego. Il Papi espiatorio nun se regge. Avrà fatto del nero con le mignotte, sparso oppio ottimistico per nascondere la crisi e sofferto di narcolessia alle riunioni ufficiali ma in confronto a Goldman Sachs & I Suoi Derivati, B. è Santa Maria Goretti. In ogni caso è una Norma Desmond sul Viale del Tramonto, ridotta ad avere per amici solo degli aitanti ex agenti del KGB.

Sempre parlando di elezioni amministrative italiane, come vaticinavano tutti i profeti maggiori e minori, c’è stata un’importante affermazione del Movimento Cinque Stelle, il primo partito italiano ad utilizzare il sistema di classificazione degli alberghi. Un’affermazione smentita in serata, con una nota ufficiale, dal Quirinale.
Nella martoriata Parma, una città in balìa di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, il candidato grillino andrà al ballottaggio con il candidato del PD, quindi rischia seriamente di vincere.
La parola a più alta frequenza della settimana, la più martellata dai tamburini della propaganda è stata ovviamente “antipolitica”, evocata dal successo del Grillo espiatorio. C’è stato un grande dispiegamento di truppe e mezzi blindati sui media per dimostrare giammai l’eventuale impreparazione amministrativa di assoluti debuttanti della politica – come ha notato saggiamente quel volpone di Tosi – ma la volgarità personale di Beppe Grillo. Ah, ecco. Dopo la mela che sa di fica dell’ex presidente del consiglio siamo divenuti molto sensibili al bon ton di chi ci governa, sapete? Non perdoneremo loro più neppure un perdindirindina, d’ora in poi.
Ecco, se io sento i media dire, a propaganda unificata, che Grillo è volgare e che il nemico è l’antipolitica, indipendentemente dalla simpatia e fiducia che potrei avere o meno per il Movimento Cinque Stelle, so che Grillo un po’ di ragione allora deve averla.

Ma, a parte la vittoria socialista in Francia, l’incertezza politica greca, la minaccia di nuove tasse da parte dei Bocconiani Grigi sugli italiani poveri, una grande manifestazione di Occupy Wall Street il primo maggio che ufficialmente non è mai esistita, come le cose che non vede Napolitano, ciò che preoccupa è il ritorno del terrorismo.
Un dirigente di Ansaldo Nucleare è stato gambizzato a Genova da due sicari in moto. La notizia viene riportata dai giornali secondo il solito schema: ignoto il movente ma  è un atto di terrorismo. Nessuna rivendicazione ma sono stati  gli Anarchici. Il giorno dopo ancora nessuna rivendicazione ma sono stati gli Anarchici Informali. Poi arriva finalmente la rivendicazione anarchica – visto che non si faceva avanti nessuno – ma sono state le BR, che hanno ristampato alcuni volantini di successo, ritrovati (fatti ritrovare) casualmente tanto per ricordarci che gli anni settanta potrebbero tornare di gran moda il prossimo autunno.
Infine, nonostante la polizia indaghi ancora sull’attentato e pare ci vogliano settimane per scoprire chi ha ferito il dirigente Ansaldo, sono stati gli anarchici, punto e basta. Non contano i fatti ma l’interpretazione che se ne vuole dare. Chissà perché ma quando sono stati gli anarchici si sente sempre puzza di bruciato. Di roba molto grossa che brucia.

Non so ma, il fatto che ad essere ferito sia stato un dirigente dell’Ansaldo Nucleare (controllata di Ansaldo Energia, del gruppo Finmeccanica), azienda in ottima salute e senza problemi di licenziamento, mi ha fatto subito ritornare in mente ciò che avevo ascoltato in una trasmissione radiofonica  giorni fa su Radio Radicale, e cioè l’intervento dell’economista Giulio Sapelli in Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei Deputati, registrato il 29 marzo.
Analizzando la situazione italiana, la crisi economica mondiale e le azioni del governo Monti, Sapelli metteva in guardia contro la volontà dello stesso di cedere ciò che rimane del patrimonio pubblico italiano: ENI, Snam e Finmeccanica, appunto.  Quest’ultima sottoposta, secondo Sapelli, ad un vero e proprio attacco concentrico. Proprio l’altra sera guardavo Passera in TV gloriarsi del distacco di Snam da ENI, ovvero della possibile prossima perdita dell’Italia di un pezzo della sua storia.
Sapelli attribuisce ai governi Prodi la paternità di quelle che chiama “privatizzazioni alla Boris Eltsin” che hanno spezzettato e svenduto negli anni recenti le grandi aziende pubbliche fino a privare l’Italia dei suoi asset siderurgici, chimici e strategici. Quelle svendite a gringos e altri stranieri che piacevano tanto all’Argentina di Menem.

Effettivamente ci sono grandi manovre in corso attorno a ciò che resta di Finmeccanica, con i giapponesi di Hitachi interessati ad AnsaldoBreda ed AnsaldoSTS. Viene da chiedersi, per pura curiosità femminile, se i dirigenti di quelle aziende  prospere che, invece di essere valorizzate come patrimonio nazionale vengono  fatte a spezzatino dalla politica che risponde solo ai suoi padroni finanziari, siano sempre d’accordo sulle politiche di cessione.
E, tra un Sacco e un Vanzetti, anche i giornali buttano lì distrattamente tra le righe che dietro a certi attentati potrebbe esserci il business:

“L’altro filone d’indagine è quello che si focalizza sul business. Una strada che porta verso l’Est Europa. Ansaldo Nucleare, infatti, è andata a vendere il know how su manutenzione dei componenti e gestione dei rifiuti radioattivi in Romania, Ucraina, Estonia, Russia. Settore dove esistono dispute non da poco, in particolare per quanto riguarda la gestione di appalti e subappalti locali. Proprio la pistola potrebbe sostenere questa tesi: di Tokarev ne girano a migliaia tra le mafie albanesi e balcaniche. Questa è una delle ipotesi, alle quali stanno lavorando gli inquirenti ed i servizi segreti. Lo si apprende da alcuni commissari, al termine dell’audizione del direttore dell’Aisi (i servizi di intelligence), Giorgio Piccirillo, al Copasir.” (fonte: Il Fatto Quotidiano)

Rifiuti radioattivi? Ecomafie, per caso? Uhm, troppo pericoloso andare oltre. Sono d’accordo, sono stati gli anarchici.


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