Sono tornati a casa gli otto naufraghi alessandrini

Patrizia Mensi, Franca, Davide e Luciano Fontana, Elena Oddone (con i genitori), Franca Ferrari. Sono tornati tutti a casa sani e salvi, dopo la tragica esperienza del naufragio della nave da crociera Costa Concordia, affondata all’isola del Giglio. Sono gli otto alessandrini presenti sulla nave, tra i quattromila passeggeri che si apprestavano a terminare la vacanza a tappe per tutto il Mediterraneo. Sono tornati a bordo di un pullman messo a disposizione dai soccorsi e dalla compagnia di navigazione, dopo aver passato una notte tristemente indimenticabile nel grossetano, nel ricovero di fortuna di una palestra. Poi, accertati che tutti stavano bene, sono stati trasferiti a Savona e poi a casa.

Quella notte, raccontano, erano a teatro. Al suono della sirena di allarme si è creato il panico, gente che scappava e si disperava. Qualcuno pensava ad una esercitazione, ma i primi passeggeri che avevano compreso la gravità dell’incidente urlavano terrorizzati, pensando già alla fine del “Titanic”. Non c’è stato il tempo di recuperare quasi nulla dalle cabine: tutti sulle scialuppe per abbandonare la nave il prima posssibile.

Le comunicazioni con i parenti rimasti a casa – tra cui il marito di Patrizia, Roberto Doglioli, titolare del ristorante La MIcarella di Castellazzo Bormida – erano scarse, ed afffidate ai cellulari personali quasi scarichi. I caricabatterie sono affondati con gli altri effetti personali.

Dopo aver riabbracciato i famigliari, oltre all’incredibile avventura, resta ancora da capire  come verranno risarciti dei danni materiali e dello spavento.