Sono un poeta

Creato il 16 gennaio 2011 da Renzomazzetti

CHARLY.

Sono un poeta, mi disse e, spero, un poeta la cui ispirazione non è del tutto triviale, se si può concedere qualche fede alle corone che spesso il favore elargisce anche ai mediocri. E perché, allora, dirai tu, sei così mal vestito? Proprio per questo, caro mio. L’amore dell’arte non ha mai arricchito nessuno.

Chi al mare si confida fa guadagni a smisura;

chi cerca pugne ed armi ha d’oro la cintura;

sta l’ebbro adulatore su porpora istoriata,

e, a chi corrompe spose, la sua colpa è pagata.

Sola, in algidi panni, l’eloquenza raggela

e volge alle arti inculte l’affamata querela.

Proprio così, amico mio: se qualcuno si mette a dar contro al vizio e a tirar dritto per la via giusta, anzitutto, con questa ubbia di fare quel che gli altri non fanno, si guadagna l’odio generale perché a nessuno piacciono i principi contrari ai propri. Poi, quelli che badano solo ad accumular quattrini non vogliono che si possa immaginare qualche cosa di meglio di quel che loro stessi possiedono. Così perseguitano in tutti i modi i letterati per far vedere che anche loro non cercano che il denaro. Non so perché, dissi io la miseria debba esser sempre compagna del genio.

-PETRONIO, pezzettino tratto da Satyricon- <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<

O  CARA  MOGLIE

O cara moglie, stasera ti prego,

dì a mio figlio che vada a dormire,

perché le cose che io ho da dire

non sono cose che deve sentir.

Proprio stamane là sul lavoro,

con il sorriso del caposezione,

mi è arrivata la liquidazione,

m’han licenziato senza pietà.

E la ragione è perché ho scioperato

per la difesa dei nostri diritti,

per la difesa del mio sindacato,

del mio lavoro, della libertà.

Quando la lotta è di tutti per tutti

il tuo padrone, vedrai, cederà;

se invece vince è perché i crumiri

gli dan la forza che lui non ha.

Questo si è visto davanti ai cancelli:

noi si chiamava i compagni alla lotta,

ecco: il padrone fa un cenno, una mossa

e uno dopo l’altro cominciano a entrar.

O cara moglie, dovevi vederli

venir avanti curvati e piegati;

e noi gridare: crumiri, venduti!

E loro dritti senza piegar.

Quei poveretti facevano pena

ma dietro loro, là sul portone,

rideva allegro il porco padrone:

l’ho maledetto senza pietà.

O cara moglie, prima ho sbagliato,

dì a mio figlio che venga a sentire,

ché ha da capire che cosa vuol dire

lottare per la libertà.

-Ivan Della Mea-

OCCHIO E TEMPO AIUTANO LA VERITA’;

FRETTA E DUBBIEZZA AIUTANO IL FALSO.

-S E N E C A-

VIVRAI DOMANI ?

VIVERE OGGI E’ GIA’ TARDI:

IL VERO SAGGIO E’ VISSUTO IERI.

-M A R Z I A L E-

IL FUTURO

IL FUTURO SI NUTRE DEL PASSATO

E DIVIENE PRESENTE. -renzomazzetti-

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