Soppressione delle ferrovie: darsi la zappa sui piedi

Creato il 01 febbraio 2012 da Andreaant54

On 1 febbraio 2012 by andreaantinori With 0 Comments - BENI COMUNI & SOCIETA'

La presentazione con la quale TRENITALIA dichiara la sua "mission" sul suo sito (http://www.fsitaliane.it) appare molto poco aderente alla realtà delle scelte aziendali che la stessa sta mettendo in atto in tutta Italia. Vi si legge , infatti,che Trenitalia è : " Nata per rispondere alle esigenze del settore ferroviario, Trenitalia punta a raccogliere le sfide del mercato ponendo il cliente al centro delle sue attività. Opera per rendere sempre più moderna ed efficiente la propria organizzazione industriale, in cui produttività, bilanci in attivo, servizi di qualità si coniugano con elevati livelli di responsabilità anche nel sociale, per il territorio e per la sostenibilità ambientale.
A questo orientamento, si affianca l'impegno per una società più flessibile, capace di aggiornare in tempi brevi strategie e obiettivi." Ci si preoccupa di evidenziare che l'azienda è molto attenta alla sostenibilità ambientale, mentre la drastica eliminazione di treni e tratte ferroviarie ritenute poco convenienti ( tutto si sta sacrificando alla cosidetta alta velocità) non fanno altro che spingere ancora di più verso l'alternativa automobilistica e la mobilità privata a discapito di quella collettiva. Questo di pari passo con una politica nazionale dei trasporti che trasferisce ogni risorsa disponibile sul trasporto su gomma, a discapito di ogni altra alternativa, proprio in un momento in cui, peraltro, i crescenti costi energetici che stanno mettendo in ginocchio l'economia del paese dovrebbero far riflettere sul grande errore che è stato fatto e si continua a fare nel potenziare il trasporto delle merci e delle persone esclusivamente su strada. Esso costituisce una delle grandi vulnerabilità del nostro paese.

La recente manifestazione dei camionisti ha evidenziato, inoltre, che oltre ai grandi costi che l'Italia sopporta per un sistema di trasporti ad alto impatto economico, ambientale ed energetico, rischia di subire i danni di una destabilizzazione sociale e politica, messa in essere dai ricatti lobbistici di categorie alle quali è stato concesso un potere che va molto al di là delle loro specifiche competenze e del loro contributo al benessere della nazione e dei suoi cittadini.

Anche nella nostra provincia, Macerata, mentre si seguitano ad investire ingenti risorse economiche nella costosissima realizzazione della supestrada transappennica (Quadrilatero) si cerca di sopprimere definitivamente la tratta ferroviaria Civitanova - Macerata - Fabriano, spostando i passeggeri, che malgrado tutto insistono ad usare il meno comodo treno piuttosto che l'auto privata, su autobus. Non appare certamente una scelta orientata alla sostenibilità ambientale. Anzi, essa aggrava ancor più il deficit pubblico determinato dalle ingenti risorse economiche che vengono sprecate a causa dell'infficienza energetica. Se si volesse davvero mettere fine o attenuare strutturalmente il debito italiano, bisognerebbe affrettarsi ad investire in sistemi di mobilità alternativi a quelli privati su gomma, come sta avvenendo in nazioni più accorte e lungimiranti della nostra.

In un paese governato dall'interesse pubblico e collettivo e non da gruppi di potere che usano le risorse pubbliche a proprio ed esclusivo beneficio, tale ferrovia sarebbe stata da tempo ammodernata, facendola diventare un'efficiente metropolitana di superficie, atta a collegare i centri costieri con quelli delle valli interne, decongestionando così sia il trasporto su strada che la crescente ed invasiva urbanizzazione dei fondovalle, migliorando la qualità dell'ambiente, l'economicità degli spostamenti. Dando inizio seriamente ad un modo di vivere ad alto tenore e basso costo.