



E' la solita storia. Ormai vi siamo venuti a noia perché la ripetiamo sempre alla stessa maniera. Da anni. La storia è questa: pezzi di suolo pubblico, di terreno di tutti, che potrebbero portare benefici a tutti, che potrebbero far entrare denari nelle casse del Comune, che potrebbero generare posti di lavoro, ricchezza, servizi di qualità per i turisti. E invece, pur essendo pregiatissimi e ambitissimi, vengono lasciati nel più totale abbandono e, a partire da questo abbandono, vengono occupati in maniera anomala da furbi, da dritti, da prepotenti e semplicemente da persone che, in perfetta buona fede, vedono un luogo abbandonato e lo usano a proprio piacimento.
Succede perfino di fronte al Colosseo, sul Celio, in un luogo di una delicatezza archeologica e di un lignaggio paesaggistico unico nell'Universo. Qui invece di un parco curato, invece di uno spazio per servizi di qualità (noi pensiamo sempre alla possibilità che ci possano essere chioschi di livello, con una offerta alta, realizzati con materiali idonei), invece di un luogo che rimanga nel cuore e negli occhi dei turisti convincendoli a tornare, abbiamo uno spiazzo spelacchiato, uno sterrato abbandonato e sopra utilitarie dei centurioni, dei bancarellari, degli abusivi e di chi lavora - raramente in maniera regolare - nell'area del Colosseo. Oltre che una grande pick up area per gli NCC (pure quelli diversamente regolari, visto che quasi sempre provenienti da fuori Roma). Uno spettacolo riprovevole. Naturalmente tutte le vetture sono arrivate illegalmente qui: l'accesso alla strada è consentito solo a Atac e Taxi.
Abbiamo girato questo piccolo documentario questa mattina, nel momento di maggiore fiacca e calma rispetto alla pressione turistica. Ma venite qui in un mese che non sia febbraio o novembre: vi prenderà un colpo. Quello che vedete in queste immagini vi risulterà oro rispetto al carnaio di lamiere che arrivano qui. E pensare che, come sempre, sarebbe solo una banalissima faccenda di arredo urbano...
