Sopravvalutazione di cervelli così così

Ogni tanto vorrei tornare a scuola.  Vorrei tornare al liceo a vedere i miei professori, i miei compagni di classe, farmi un giro nel liceo di allora con la testa di adesso. Scoprirei cose interessanti e probabilmente mi renderei conto che la maggior parte delle cose che dicevano di me al liceo erano stronzate. A parte il fatto che io fossi tremendamente poco portata per la matematica. Quello era molto vero.
Tornassi indietro, avrei un paio di cose da dire a tutti i miei professori, che sopravvalutavano cervelli che a loro sembravano fini, ma che in realtà erano così così.
Direi alla mia professoressa di latino che sì, vabbè, l'unica volta che ho preso 8 è perché avevo fotocopiato tutto un libro di traduzioni di versioni, e avevo per puro culo trovato quella che ci aveva dato lei quel giorno nella tasca dei miei jeans. E poi le direi che sì, va bene la forma mentis e le basi della lingua e amore et dei, ma il latino, in fondo, a cosa serve?
Direi a quella di inglese che il suo quattro in orale se lo potrebbe anche tenere, dato che tra qualche anno potrei avere almeno 10 modi diversi di chiamarla stronza  in inglese. Roba che nemmeno lei potrebbe capire.
Direi a quello di ginnastica che no, non avevo le mestruazioni 6 volte al mese. Non avevo solo voglia di cambiarmi per fare ginnastica.
Direi a quella di tedesco che l'unica cosa che ho apprezzato degli anni di tedesco è stato lo scambio in Germania e il limone con quel belloccio del mio corrispondente. Per il resto, fa anche lo stesso.
Direi a quello di italiano che il suo debito in italiano, i suoi cinque al sei e le sue sottolineature sui miei puntini di sospensione e sui miei discorsi diretti inventati potrebbe anche tenerseli.
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Vi aspetto al pub a bere una pinta.