Le Sorelle Marinetti tornano sul palcoscenico con l’intento di raccontarci una nuova storia e farci sentire un altro po’ di swing. Risate sotto le bombe è una commedia musicale che, scritta da Giorgio Umberto Bozzo (produttore delle Sorelle Marinetti e dell’Orchestra Maniscalchi che le accompagna) e Gianni Fantoni, racconta di una compagnia d’arte, del suo improbabile impresario e della loro lotta quotidiana per la sopravvivenza in uno dei momenti cruciali del secolo scorso: l’autunno del 1943. Durante la prova generale di uno spettacolo, scatta l’allarme antiaereo: il pubblico presente scappa e gli attori si rifugiano sotto il palco, dove col passare del tempo affiorano tutte le complessità di rapporti interpersonali resi sempre più difficili non soltanto dalla guerra. L’attesa è snervante tra l’incertezza su un possibile debutto in un grande teatro di Genova e la fame che tormenta i nostri protagonisti. Tutti i personaggi sono, apparentemente, mossi dallo scaltro impresario (interpretato da un bravo Gianni Fantoni), una sorta di burattinaio che sembra condividere con ognuno di loro più di un segreto, cosa che contribuisce non poco ad alzare la suspense nel corso della rappresentazione. Gli attori iniziano allora a provare, prove scacciapensieri per dimenticare almeno per un po’ la dura realtà che li circonda. E così, dando il meglio di loro, si alternato in scena, oltre alle Sorelle Marinetti (Turbina, Scintilla e Mercuria nomi d’arte rispettivamente di Nicola Olivieri, Marco Lugli, e Andrea Allione) e al capocomico Altiero Fresconi (Gianni Fantoni), il refrenista Rollo (Paolo Cauteruccio), la soubrettina Velia Duchamp (Francesca Nerozzi), l’aviatore (Gabrio Gentilini) e alcuni musicisti dell’Orchestra Maniscalchi diretta dal Maestro Christian Schmitz. E alla fine… beh non possiamo rivelarvi il finale. Vi diciamo soltanto che vi sorprenderà!
Reduci da questa incantevole pièce, da noi vista nella bella cornice del Teatro Puccini di Firenze, abbiamo incontrato Turbina, Scintilla e Mercuria, che hanno gentilmente risposto ad alcune nostre domande.
Turbina, Scintilla e Mercuria com’è iniziata questa splendida avventura?
«È cominciata quasi 8 anni fa, quando Giorgio Bozzo, autore e produttore del progetto Sorelle Marinetti, e Christian Schmitz, musicista e ricercatore, ci hanno fatto questa bizzarra proposta: imparare la tecnica del canto armonizzato e vestire panni femminili per riportare in vita le canzoni della stagione dello swing in Italia e per ricordare l’esperienza umana e artistica del Trio Lescano. Dopo qualche mese di dure prove, il 7 marzo del 2008 abbiamo portato in scena per la prima volta lo spettacolo Non ce ne importa niente. Credevamo fosse un piccolo spettacolo per una nicchia di spettatori. Ha dimostrato di piacere molto e attrarre pubblici tra i più disparati».
I vostri nomi come sono stati scelti?
«I nomi li ha trovati Giorgio: il cognome Marinetti è un omaggio a Filippo Tommaso. Tre signorine che a metà degli anni Trenta erano così moderne da cantare alla radio non potevano essere che idealmente figlie del padre del Futurismo. I nomi invece danno qualche indizio dei nostri caratteri scenici: Turbina è la sorella più anziana e saggia, il motore del trio; Mercuria è romantica e sognatrice; Scintilla è la più birichina e sfacciata».
Parliamo dell’esperienza di quest’ultimo lavoro, magari con una curiosità…
«Risate sotto le bombe è un passo avanti nel nostro viaggio alla riscoperta della musica swing e degli anni difficili del regime e della guerra. Giorgio ha scritto una vera e propria commedia musicale ambientata l’8 settembre del 1943. In scena una piccola compagnia di arte varia. Una curiosità: i personaggi sono stati ideati sul modello di artisti realmente esistiti. Il capocomico Altiero Fresconi (Gianni Fantoni) ricorda Rodolfo De Angelis, canzonettista napoletano molto arguto, capocomico futurista; la soubrettina Velia Duchamp è Dina Galli, una delle più grandi attrici brillanti della metà del secolo scorso; Rollo, il refrenista, è Nunzio Filogamo, che molti ricordano solo come conduttore radio e TV, ma fu anche attore e cantante; Fred, l’aviatore, ha la simpatia guascona del grande cantante fiorentino Odoardo Spadaro. Mentre noi, ovviamente, cerchiamo di pagare un tributo affettuoso alle Sorelle Lescano».