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Soresina, aumentano le rette l’anno prossimo meno dell’inflazione, il consiglio d’amministrazione si prepara a tagliare le spese, stop alle assunzioni

Creato il 29 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

In via Gramsci il consiglio d’amministrazione della casa di riposo Zucchi Falcina, considerato il deficit (si parla di un deficit anche oltre il mezzo milione di euro), sta esaminando l’aumento delle rette. Non un grande aumento, dato che le rette sono già alte rispetto agli istituti del circondario: ancor meno del tasso d’inflazione. “L’adeguamento delle rette, inferiore al tasso d’inflazione programmata, sommato ai tagli che faremo, scongiurerà il pericolo”, ci spiega il vicepresidente Simone Toscani.

Tra Pdl e Lega, però, le vedute divergono. Si troverà una sintesi indispensabile per evitare il peggio, cioè la bancarotta?

Si parla da tanto tempo di rischio di fallimento della Fondazione, anche perché la gestione si trova in difficoltà da parecchi anni. I problemi si trascinano da tempo e si sommano alla crisi economica, ai tagli del governo che ricadono sulla Regione, e sul comparto socio-sanitario, sul quale si scaricano tutti i problemi. Ormai per i fondi hanno litigati anche gli assessori regionali alla sanità e al socio-assistenziale: ci si figuri quanti soldi siano a disposizione. Salvi, bene o male, gli ospedali, le case di riposo che hanno compiuto spese onerose per ristrutturazione e hanno mutui da saldare si trovano in difficoltà mentre la Regione non adegua i finanziamenti al tasso d’inflazione si trovano in difficoltà. A Soresina il buco di bilancio però si è ampliato per una serie di cause, creando una sensazione d’allarme che ha indotto la stessa opposizione a non eccedere nelle polemiche. In questi giorni si è tenuto un incontro fra Comune, opposizioni comprese, e Consiglio d’amministrazione della Zucchi Falcina. E’ in quell’occasione che tra Cda della Zucchi Falcina e giunta Monfrini è apparsa una divaricazone.

Si cerca di unire le forze che possono aiutare l’indispensabile istituto per anziani. Si propone persino una gestione di tipo tecnico, una sorta di “Cda tecnico”, alla Mario Monti. Difficile che si realizzi: occorrerebbero figure estremamente autorevoli. Ad esempio, se Enrico Bondi ha salvato la Parmalat, in via Gramsci il personale non può essere esuberato. “Terremo tutti i dipendenti: non faremo nuove assunzioni, ma non si cambia nemmeno il contratto in vigore” assicura Toscani. Soluzioni durature? Tutti se lo augurano. I dipendenti sono circa duecento e i degenti 213. Nelle case di riposo la cura e l’assistenza alla persona richiede un numero elevato di dipendenti, e le entrate possibili sono solo le rette e i finanziamenti regionali, che derivano dalla fiscalità generale. Fermi i finanziamenti regionali, mentre aumenta il costo della vita e il prezzo delle forniture (acqua, luce e gas, alimenti, medicinali e tanti altri generi), il dramma si fa preoccupante. Incidono sulle spese lavori di ristrutturazione e ampliamento decennali. Una lunga storia che non può avere un caprio espiatorio.

Il vicepresidente Simone Toscani parla anche di una riorganizzazione del personale, di tagli, così come di stipendi che non sono in pericolo, nemmeno i contributi e le tredicesime sono a rischio. Ma funzionerà, e in tempi utili, il piano del Consiglio d’amministrazione? Si riuscirà a pagare le imprese in tempo, le forniture, le banche?

Nessuno vuole il peggio, ne va di Soresina e della qualità di vita degli abitanti e anche del circondario. Fallisse la Zucchi Falcina, il segnale per l’intero comparto sarebbe spaventoso.


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