Jamie Foxx e Leonardo DiCaprio in 'Django Unchained'
Questa proprio non ce l'aspettavamo! Agli italiani piacciono i film in lingua originale: è quello che risulta dall'inchiesta fatta dal quotidiano La Repubblica, dalla quale si evince che nel nostro paese sta crescendo nettamente il numero di spettatori che preferiscono vedere i film in versione originale sottotitolata. Insomma, per una nazione che si vanta di avere 'i migliori doppiatori del mondo', questa è davvero una rivoluzione culturale!
Certo bisogna andarci cauti: stiamo parlando di un campione ancora poco significativo (appena 47 sale in tutta Italia), ma certo di per sè è un dato a sensazione: gli incassi di due film come Django Unchained e Lincoln proiettati con i soli sottotitoli sono percentualmente superiori a quelli distribuiti nella normale versione doppiata. Ed è indubbiamente una bella notizia: non vogliamo fare gli snob o i cinefili 'integralisti' duri e puri, ma crediamo che vedere un film nella lingua in cui è stato pensato e concepito sia, prima di ogni altra cosa, una forma di rispetto verso il regista, la produzione e, soprattutto, verso lo spettatore.
Daniel Day-Lewis in 'Lincoln'
Sia chiaro, nessuno vuole colpevolizzare la categoria dei doppiatori o mettere al bando dalla sera alla mattina un modo di fruire il cinema che, in Italia, è vecchio quanto il cinema stesso. Ci sembrerebbe giusto però che si cominciasse almeno a riflettere e prendere atto della situazione. Ovvero, che sia data allo spettatore la possibilità di scegliere, senza traumi per nessuno: si potrebbe, ad esempio, destinare almeno un giorno alla settimana alla programmazione di film in lingua... e in ogni caso, come si suol dire, sarà sempre il mercato poi a dire la sua.Geoffrey Rush ne 'La migliore offerta'
Lo ripetiamo, a scanso di equivoci: NON è una crociata contro il doppiaggio, e siamo perfettamente consapevoli che nel nostro paese esistono intere categorie di persone (in primo luogo gli anziani) che hanno difficoltà a leggere i sottotitoli o che non conoscono bene le lingue, così come sappiamo bene che eliminare il doppiaggio creerebbe tensioni occupazionali in un momento storico non certo felice. Però è altrettanto vero che oggi lo studio delle lingue straniere è molto più diffuso, che il livello di istruzione (almeno tra i giovani) è molto più alto di una volta, che la globalizzazione ci porta ad avere scambi culturali con l'estero in numero enormemente superiore rispetto anche solo a pochi anni fa. E crediamo pertanto che sia giusto cominciare a far capire alla gente che vedere un film in lingua originale non è un tabù nè un'impresa disperata: ci possiamo riuscire anche noi, così come avviene in tutta Europa.D'altronde, chi di voi ha visto Lincoln non potrà non convenire che sentire parlare Daniel Day-Lewis con l'accento pittoresco di Pierfrencesco Favino è quantomeno surreale... un ottimo spunto di riflessione!