Sorpresa Gmail: la webmail via smartphone ora parla anche l’italiano

Da Kobayashi @K0bayashi

Che mondo sarebbe senza Gmail sul telefonino? Meno comodo, senza dubbio, soprattutto per chi ha la reale esigenza di restare sempre in contatto con i propri riferimenti (personali, familiari o lavorativi) attraverso il collegamento a Internet. Ma navigare tramite cellulare, proprio per le sue ridotte dimensioni, può essere a volte un problema: ecco perché le tante funzioni, associate a un’estrema semplicità d’utilizzo, fanno la forza del servizio di email di casa Google.

E quale vantaggio è più grande di avere l’intera interfaccia nella propria lingua madre? Non tutti, infatti, sanno districarsi alla perfezione con le denominazioni tecniche in inglese delle operazioni più comuni che si possono effettuare dentro la casella di posta elettronica, e dunque accoglieranno con grande soddisfazione la notizia della localizzazione della versione web-app di Gmail (quella raggiungibile tramite browser all’indirizzo www.gmail.com, per intenderci) in ben 44 nuove lingue, tra cui anche l’italiano, anche sui dispositivi mobile, siano essi iPhone (iOS 2.1 o superiori) oppure Android (tutte le versioni).

Con la variante linguistica entrano a pieno titolo anche funzionalità quali la ricerca interna, il sistema di stelle per marcare in un click i messaggi preferiti, le etichette per organizzare la posta e naturalmente la vera rivoluzione di Gmail, ovvero le conversazioni raggruppate automaticamente per oggetto; ma tra le possibilità figurano anche il supporto offline, gli smart link e la gestione delle etichette.

Per celebrare l’ennesima novità, inoltre, Gmail ha prodotto questo breve ma simpatico video: le funzioni della tradizionale casella di posta web-based si trasferiscono direttamente dal desktop di un computer allo schermo di un telefonino.

Con questa mossa Gmail si apre davvero a tutto il mondo. Oltre al già citato italiano e all’inglese, presente come linguaggio di default, tra le nuove aggiunte figurano grandi lingue come l’arabo, il cinese (nelle due varianti: tradizionale e semplificato), il giapponese, lo spagnolo (iberico e sudamericano), il portoghese (iberico e brasiliano), il russo, il tedesco e quasi tutti gli altri idiomi europei; ma anche lingue “minori”, più di nicchia, come ad esempio il catalano. E poi ancora il filippino, l’hindi, l’indonesiano, il malese, le lingue slave, il tailandese, il turco, l’urdu e il vietnamita.