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Sorpresa (o quasi): altra discarica Arvedi! E in futuro quante altre? La produttività aumenta

Creato il 31 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Nella foto sopra l’acciaieria sonora di Bagnoli

http://www.provincia.cremona.it/jalbopretorio/AlboPretorio?servizio=allegato&idDocumentale=61490
Al link soprastante si può leggere il verbale della Conferenza dei servizi del 25/7/13 pubblicato da ieri, 30 luglio, all’albo pretorio.
Intanto si nota che l’amministrazione provinciale, gradita o no, svolge per il settore ambiente, come per l’edilizia scolastica e la formazione-lavoro, e non solo, un lavoro prezioso. Si potrà criticarla o lodarla ma ci siamo accorti dell’esistenza dell’ente. Dopo che verrà? Nulla è chiaro se non che una maggioranza strampalata vuole distruggere un ente e dei servizi in cambio non si sa di che. È la stessa maggioranza che ha sostenuto Monti e che ha un solo nemico certo: la centralità del Parlamento e la Costituzione che in modo molto lungimirante protegge il legislatore, ovvero l’organo più rappresentativo, non il governo, che può finire in mano a personaggi disameni.

Entrando in tema, il sindaco di Sesto afferma di apprendere solo in sede di Conferenza dei servizi che Arvedi ha bisogno di una nuova discarica che sarebbe situata a Grumello. I camion passeranno, a quanto viene scritto nel verbale non senza rischio, per l’abitato di Sesto. E probabilmente anche di Spinadesco, si vedrà se il percorso riguarda Grumello stessa. Il sindaco è responsabile della salute e della sicurezza. Può essere accusato se non tutela secondo le proprie facoltà i concittadini.
La capacità produttiva del complesso Arvedi è enormemente aumentata ed era inevitabile dopo il raddoppio dell’acciaieria. Bisogna far sì che i rifiuti siano resi non pericolosi e poi vengano trasportati in modo non pericoloso.
Il parco rottami – rifiuti speciali non pericolosi – aumenta la potenzialità da 600mila tonnellate annue a due milioni e 650mila.
Giovanni Arvedi ha lavorato a lungo (la sua acciaieria, s’intende!) senza Valutazione d’impatto ambientale. Ora è in corso una messa in regola dopo l’annullamento dell’Aia per ricorso al Tar e la consistente modifica della fabbrica.
Di certo l’azienda è assai cresciuta e … fa più rumore, oltre a lavorare di più. Sembra che con gli anni i problemi aumentino, anche se i giornali di Arvedi non fanno altro che lodarlo.
Quante discariche serviranno? Perché il Comune di Cremona manda alla Conferenza una delegata e mai una volta il sindaco o, meglio, l’assessore all’ambiente? Perché Arvedi, che è editore fa pubblicare gli avvisi che lo riguardano su La Nazione, Qn Il resto del Carlino e Il Giorno? A Firenze devono essere informati, a Parma e Ferrara pure e qui poco? Curioso modo di informare essendo editori.
Arvedi produce e fa lavorare, bene, ma quante discariche dovrà fare? Il territorio provinciale diventerà un panino imburrato di discariche, come si diceva una volta?
E poi ci sono le emissioni di polveri poco simpatiche: diminuiranno molto, come già detto più volte, ma ci saranno, secondo i previsti limiti europei. E che cosa le smaltisce? Si accumuleranno dove andranno a posarsi, or qui or là, sui campi, sui davanzali, sulle superfici statiche, saranno respirate e nessun medico dirà che fanno bene.

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