Falerii Novi, Porta Giove
A Falerii Novi, non lontano da Roma, è stata effettuata una importante scoperta: alcuni elementi architettonici, uno in peperino e due in tufo, appartenenti probabilmente alla decorazione di uno dei grandi monumenti funerari che fiancheggiavano la via Amerina. Un fusto di colonna è lungo circa 1,5 metri, con scanalature e pesante oltre 300 chilogrammi.I reperti sono stati individuati dai volontari dell'associazione l'Argilla, a poca distanza dal ponte romano sul rio Purgatorio, di fronte alle mura di Falerii Novi. La scoperta, ovviamente, è stata comunicata tempestivamente alla Soprintendenza per l'Etruria Meridionale.
Ad una prima analisi i reperti sono stati datati alla prima fase dell'impero romano. Dopo il restauro saranno espsoti nella chiesa di Santa Maria di Falerii, all'interno della cinta muraria, vicino a Porta Giove. La cinta muraria di Falerii Novi è quasi interamente conservata, costruita con grandi blocchi di tufo rosso per una lunghezza di 2.108 metri ed un'altezza di circa 17. Le mura erano intervallate da circa 80 torri quadrate, delle quali se ne conservano solo la metà. L'ingresso a Falerii si effettuava attraverso sette porte affiancate da grandi torri. La porta principale era quella di Giove, primo esempio di architettura etrusca in territorio falisco.
Il restauro delle mura è ancora in fase di progettazione, dal momento che sono a rischio di crollo in più punti. Gli scavi hanno permesso di ritrovare diverse case, il teatro e alcuni tratti stradali tra i quali quello della via Cimina. Il monumento più visibile è la chiesa romanica di S. Maria di Falerii, del XII secolo.