Sos Stalking: l’App per smartphone che aiuta le donne vittime di violenza

Creato il 02 aprile 2014 da Ladyblitz @Lady_blitz

ROMA – Si chiama Sos Stalking ed è una App che aiuta le donne vittime di violenza. Il problema della violenza sulle donne e in particolar modo sullo stalking è ancora troppo trascurato, sia dalle vittime, che sperano e credono sempre in un episodio isolato, sia dalle istituzioni che solo da poco tempo si stanno attivando.

La nuova Applicazione, scaricabile su Android e Apple, è patrocinata dalla Provincia di Milano ed è stata messa a punto dall’associazione da cui tra il suo nome, fondata nel 2010 dall’avvocato Lorenzo Puglisi.

Puglisi ha spiegato:

“Questa applicazione rappresenta il migliore strumento di prevenzione dopo l’entrata in vigore, nell’ottobre 2013, del braccialetto elettronico. Solo nel 2013 sono oltre 130 le donne che hanno perso la vita, per mano di mariti, fidanzati, compagni ed ex. La violenza, è bene ricordarlo, si sviluppa quasi sempre all’interno delle mura domestiche. I dati sono tutt’altro che confortanti ed evidenziano un’escalation, con un aumento di circa il 15% di casi rispetto all’anno precedente. Dati sconcertanti, che ci hanno spinto a cercare di estendere il più possibile l’azione di prevenzione e di sostegno che dal 2010 portiamo avanti con l’Associazione Sos Stalking“.

L’Applicazione aiuterà le donne vittime di violenza a sentirsi meno isolate. L’App è in grado di geolocalizzare i centri anti-violenza e le forze dell’ordine più vicini.

Non solo, compilando un form, un team di avvocati e psicologi risponderà ai quesiti degli utenti, offrendo una consulenza gratuita. Puglisi ha concluso:

La tempestività nell’intervento è fondamentale. Spesso chi subisce una violenza tende a sminuire l’accaduto catalogando l’episodio come occasionale nella vana speranza che non si ripeta. Le statistiche, però, parlano chiaro: il 50% dei femminicidi sono preceduti da stalking. Per questo la domanda che tutti noi dobbiamo farci è una sola: quante vite avremmo potuto salvare se le condotte molestatorie fossero state fermate in tempo?”


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