Sos Zigantes stiano a Cabras. Giusto, e però...

Creato il 23 giugno 2012 da Zfrantziscu
Mettiamo che abbia ragione il dottor Marco Edoardo Minoja, soprintendente archeologico, quando lamenta di essere un incompreso e, soprattutto, di essere vittima di malevoli attacchi. Ma santo ragazzo, se mi posso permettere data la sua giovane età, se vuol essere compreso, si spieghi, dica cose chiare, comprensibili. Si da il fatto che circola in Internet una petizione, promossa da un gruppo di intellettuali fra cui Marcello Madau, Giulio Angioni, Carlo Tronchetti, Paolo Bernardini, Alberto Moravetti ed altri. Si tratta di una buona causa che personalmente sottoscrivo, pur se ha un retrogusto di lotta di potere: non si vuole che i Giganti di Monte Prama vengano smembrati, un po' a Cagliari, un po' a Cabras, un po' a Li Punti. Questo sarebbe il disegno della Soprintendenza guidata da Minoja secondo i promotori della petizione ma è anche quel che si ricava da un contorto documento firmato dallo stesso Minoja che si può trovare nel sito della Soprintendenza e al quale rimando, chiedendo conforto ai lettori: non vorrei essermi perso nelle spire della irata risposta alla petizione. Questa chiede in sostanza che “il complesso di Monti Prama risieda nel territorio di Cabras, in una sede museale dedicata e adeguata a natura e importanza del ritrovamento” e che “tale allocazione sia da interfaccia alla ripresa delle ricerche nel sito, peraltro prevista”. No alla divisione delle statue, insomma. Ma quando mai, risponde Marco Minoja, ma quale divisione. “La Soprintendenza per i Beni archeologici di Cagliari e Oristano, d’intesa con la Direzione Regionale, nell’imminenza della conclusione del restauro dell’eccezionale complesso archeologico di Mont’e Prama, ha presentato un progetto di valorizzazione del sistema museale articolato su più poli, a partire dal rinnovo degli spazi espositivi esistenti del Museo Nazionale di Cagliari, dalla destinazione del polo di S. Pancrazio a funzioni espositive e di servizi museali e aggiuntivi, dalla progettazione di un Sistema Museale per Mont’e Prama. Il Comitato, esaminata la documentazione e le relazioni che illustrano il progetto, esprime vivo apprezzamento per la scelta culturale e strategica che sottende questo Sistema museale diffuso che saprà contestualizzare il patrimonio archeologico nel territorio regionale, in modo organico e coerente, con attenzione tanto allo specifico contesto di rinvenimento, quanto al più ampio quadro archeologico della Sardegna, e avrà una positiva ricaduta sul piano culturale e turistico. Che vuol dire? E che vuol dire, ancora che “la Soprintendenza ha valutato che la rinuncia alla visione integrale del complesso archeologico secondo il solo principio dell’unità di luogo sia una rinuncia ampiamente compensata dai benefici in termini di conoscenza, approfondimento, ricchezza espositiva, potenzialità narrativa, pluralità di approccio”? Qualcuno, esperto in arte della interpretazione potrebbe aiutarci a capire se, secondo Minoja, le statue di Monte Prama resteranno insieme o no? PS – Mi è scappato di malignare circa la lotta di potere che potrebbe essere nascosta dietro il documento dei promotori della petizione. Perché lo suppongo? Intanto perché il soprintendente si è affrettato a rispondere pubblicamente, credo avendo letto le firme di archeologi come Tronchetti, Madau, Bernardini, Moravetti, Giuseppina Manca di Mores. Cosa che non ha fatto quando un'altra petizione popolare con migliaia di firme gli ha chiesto conto dei silenzi su quattro reperti iscritti e, pensa un po?, scomparsi. In secondo luogo perché è noto che Marco Minoja è stato nominato soprintendente sotto il governo Berlusconi e molti dei promotori della petizione sono noti per la loro passione anti-berlusconiana. Io, comunque, l'ho firmata.

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