“Io era tra color che sono sospesi”
Mi sento così, così come si sentiva anche Dante nel II canto dell’Inferno!
Non so chi sono, cosa voglio, cosa desidero!
E’ troppo facile dire di desiderare una vita felice, in buona salute, c’è qualcosa di più profondo, di più intimo, che non so più riconoscere.
Per adeguarmi alle aspettative degli altri mi sono negata ogni palpito di desiderio a tal punto da non riconoscermi più, ho preteso di cambiare me stessa per accettare meglio le cose che mi si palesavano davanti.
Ora sento forte la necessità di ritrovare me stessa, smarrita chissà dove, tra rinuncie e sopimenti, di cercarmi oltre quel silenzio che mi sono creata dentro, attraverso piccole cose.
Cercarmi e riconoscermi tra la gente, in una musica, in un pensiero, nei miei occhi riflessi allo specchio, ricostruire, lentamente, i miei desideri, non più quelli degli altri, ma solo i miei!