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Sosta, multe, furti, industria chimica, pari opportunità, teleriscaldamento e conservatorio

Creato il 23 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Consiglio Comunale del 27 gennaio 2014 ore 15.30

 

Ordine di trattazione

 

Comunicazione del Presidente del Consiglio Comunale, ai sensi dell’art. 15, comma 4, del regolamento del Consiglio Comunale, in ordine alla costituzione di nuovi gruppi consiliari.

 

Interrogazione presentata in data 24 settembre 2013 dal consigliere comunale del gruppo consiliare Partito Democratico Caterina Ruggeri circa il partenariato costruito per partecipare al bando della Regione Lombardia in tema di progetti di pari opportunità.

 

Richiamato il bando regionale, pubblicato sul BURL n. 32 del 6.8.2013, relativo all’iniziativa regionale “Progettare la parità in Regione Lombardia 2013″ con lo scopo di sostenere e cofinanziare progetti volti alla promozione del partenariato tra i soggetti aderenti alla rete regionale delle associazioni e movimenti per le pari opportunità in coerenza con la Legge Regionale n.8 del 29.4.2011; ricordato che gli ambiti tematici di intervento regionale ai quali gli attori locali devono attenersi per la presentazione di progetti, sono: conciliazione vita famigliare/vita lavorativa; riequilibrio di genere nella rappresentanza istituzionale; lotta agli stereotipi di genere; contrasto alla violenza nei confronti delle donne (domestica, extradomestica, tratta); integrazione delle donne immigrate. Evidenziato: la ricchezza che il nostro territorio esprime in tema di associazionismo femminile di volontariato che da tempo si occupa in maniera attiva al contrasto della violenza .nei confronti di donne e di integrazione delle donne immigrate; il carico di lavoro che queste associazioni si accollano senza alcun sostegno economico se non quello delle tessere associative; l’opportunità offerta dalla risorse del bando regionale sopra indicato con le quali è possibile: dare sostegno concreto alla quotidiana e ininterrotta attività che tali associazioni svolgono nella nostra città, chiamate ad affrontare spesso da sole le richieste di aiuto che arrivano dalle donne che bussano ai loro sportelli; rafforzare servizi rivolti a tale fascia di popolazione attraverso la formazione di operatori e la garanzia di dare risposte sempre più rapide e sicure, interroga il Sindaco e l’Assessore alle Pari Opportunità per conoscere: per quali ragioni il Comune fa da capofila ad un progetto di cui alla proposta Regionale sopra citata senza aver provveduto ad un bando di pubblico di interesse per la costruzione del partenariato tra l’associazionismo femminile locale; quali criteri sono stati adottati nel prevedere l’inclusione, come partner di tale progetto, di alcune associazioni femminili e quali altri criteri per escluderne una larga fetta, tra l’altro proprio quella che gestisce direttamente e concretamente sportelli di ascolto e di accompagnamento all’autonomia di donne che si rivolgono a loro; se non crede di coinvolgere, anche nella fase si predisposizione del progetto, la commissione consiliare preposta in tema di Pari Opportunità (non viene convocata da anni) al fine di raccogliere indirizzi e idee che potrebbero arricchire il progetto da presentare; se non ritiene tra l’altro che la città vive oggi un grave momento di carenza di servizi dopo la chiusura di intere sezioni di asili nido, la cui decisione ripropone in modo forte il tema di come conciliare vita famigliare e vita lavorativa per tante donne e famiglie cremonesi.

 

Interrogazione presentata in data 18 ottobre 2013 dal Consigliere comunale del gruppo consiliare Italia dei Valori Giancarlo Schifano in ordine alla sosta e mobilità e in primis sulle condizioni di disagio dei residenti di via Bissolati.

 

Premesso che a tutt’oggi non è stato realizzato da questa amministrazione di centro-destra un nuovo e adeguato Piano della sosta e della mobilità. Considerato che sono stati aumentati a dismisura gli stalli blu a pagamento. Rivelato che le tariffe sono raddoppiate e che il passaggio da AEM Cremona a SABA Italia di alcune zone della città in primis via Bissolati, ha comportato un disagio molto rilevante per i residenti. Preso atto che non sono state previste delle agevolazioni per i residenti svantaggiati della via Bissolati, si interroga il Sindaco e l’Assessore competente per sa pere: quali iniziative saranno intraprese per permettere ai residenti della via Bissolati di usufruire di una sosta agevolata durante l’intera giornata; quanti posti gratuiti sono stati tolti per far spazio agli stalli blu da consegnare a Saba; perché non sono state mantenute le stesse condizioni di sosta e di agevolazioni previste con il vecchio operatore della zona (Aem); per quale ragione i residenti della via Bissolati sono stati costretti dall’oggi al domani a non poter utilizzare il proprio abbonamento annuale per la sosta in conseguenza del cambio dell’operatore; quante possibilità ci sono di vedere una seria politica tariffaria dei parcheggi al fine di semplificare le modalità di sosta dei cittadini; quando tempo occorrerà per vedere un vero piano della sosta e della mobilità nella nostra città.

 

Interrogazione presentata in data 25 ottobre 2013 dal capogruppo del gruppo consiliare Partito Democratico Maura Ruggeri circa il possibile insediamento di un impianto industriale per la lavorazione delle materie plastiche nell’area ex Bortolotti e sugli impegni relativi al piano di riconversione industriale contenuti nell’accordo Tamoil.

 

Premesso che l’accordo sottoscritto il 1 aprile 2011 presso il Ministero dello sviluppo economico tra Governo, Tamoil Raffinazione S.p.A., Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Comune di Cremona, Filctem CGIL, Femca Cisl, Uilcem UIL e RSU prevedeva impegni sulla messa in sicurezza delle aree interne, sul ripristino ambientale di quelle esterne, impegni circa la tutela dell’occupazione ed il reddito dei lavoratori e un piano di reindustrializzazione di aree di proprietà Tamoil esterne al polo logistico. Considerato che l’impegno sui piano di re-industrializzazione contempla la valutazione diretta di investimenti industriali da allocare sulle aree liberate e la ricerca diretta, ad opera di Tamoil, di investitori interessati ad insediarsi sul sito dopo l’opera di bonifica. In considerazione dei tempi necessari all’intervento di bonifica delle aree libere da attività di raffinazione, le istituzioni centrali e locali di comune accordo si impegnano a sostenere con adeguata strumentazione, non escludendo il ricorso all’Accordo di programma, un progetto di reindustrializzazione di un’area produttiva del territorio cremonese, con particolare attenzione alle ricadute economiche e occupazionali sul Comune di Cremona. Ritenuto che ogni ipotesi di re-industrializzazione debba tenere insieme la valutazione dell’aspetto occupazionale e quello della sostenibilità ambientale. Considerato che al tavolo regionale di monitoraggio dell’accordo, a cui partecipa il Comune di Cremona, sono stati portati importanti aspetti sia relativi alla situazione dei lavoratori che a progetti di insediamenti industriali a cui starebbe lavorando la società Tamoil. Considerato che si apprende, da notizie di stampa, che sarebbero in fase avanzata intese tra Tamoil ed una società di Zurigo circa un impianto industriale per la lavorazione di materie plastiche, da cui ricavare gasolio, da collocare nell’area ex Borlolotti, s’interrogano il Sindaco e l’Assessore competente per chiedere se corrispondano al vero le indiscrezioni riportate dalla stampa e, in tal caso, quali siano le valutazioni dell’Amministrazione comunale; se s’intenda aprire il confronto, a partire dalla Commissione ambiente, sulla posizione che il Comune intende assumere circa l’attuazione degli impegni contenuti nell’accordo sottoscritto, sia per la parte relativa agli aspetti occupazionali che a quella relativa al piano di riconversione industriale.

 

Interrogazione presentata in data 4 dicembre 2013 dal consigliere comunale del gruppo consiliare Lega Nord Giovanni Ferraroni sul progetto di recupero dell’area comunale “ex Colonie Padane”.

 

Premesso che visto lo stato di degrado nel quale si trova il complesso delle ex Colonie Padane, sia la struttura sia le aree ad essa associate, sento la necessità di fare qualche considerazione su questo edificio che fece la storia di Cremona. Fu inaugurato nell’area fascista con lo scopo di garantire ai bambini un luogo sicuro di svago e di assistenza in un periodo difficile, con la guerra in corso, e di grandi difficoltà economiche. Alla fine della guerra anch’io, come tanti altri cremonesi “giovani” come me, ho sfruttato l’uso di quegli spazi ancora fruibili. E’ con amarezza e rimpianto che ora vedo una situazione di totale abbandono. I cancelli sono aperti giorno e notte nonostante i cartelli riportino gli orari di chiusura e di apertura, ma tali indicazioni non sono seguite da alcuno: come mai? Le aree interne sono piene di ogni cosa, rifiuti ed altro. Sono anni che si accumulano, anche con le precedenti amministrazioni. Così sono diventati rifugio di drogati e di altri individui asociali aumentando così l’insicurezza della zona, il degrado del fabbricato, l’accumulo di sporcizia e rifiuti di ogni genere in ogni angolo. E ancora mi stupisco di come un partito cittadino abbia potuto scegliere per la festa settembrina proprio questa area e questa struttura, in questo stato con rifiuti e sporcizia già ovunque e ben visibile allora come ora, ma si sa non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Tutto ciò premesso, signor Sindaco, vorrei invitarla ad un sopralluogo, in mia compagnia, nell’area oggetto di questa interrogazione, e vorrei anche sapere quali sono le azioni che questa amministrazione intende attuare, sperando che non rimangano parole vane, per cercare di attuare una completa azione di recupero per la comunità cremonese dell’area ex Colonie Padane.

 

Interrogazione presentata in data 5 dicembre 2013 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Caterina Ruggeri) circa la destinazione del ricavato delle alienazioni e la parziale destinazione alla soluzione della viabilità di via Persico/Quartiere Maristella.

 

Richiamate la precedente interrogazione sul tema presentata il 7 agosto 2013 sempre dal gruppo consiliare del Partito democratico; la risposta dell’Assessore in data 4.9.13 con la quale si vincolava la realizzazione di seguito indicate al ricavato delle alienazioni. Ricordato che tra le diverse richieste, la priorità è ed era stata riservata al tema della viabilità, legato principalmente all’intenso traffico della via Persico, (5.000 auto al giorno), strada ad elevata incidentalità, soprattutto a livello delle intersezioni con via Porcellasco, ad intenso traffico (media di 80 km/h con limite dei 50/60), con via del Maris, via Volontari del Sangue, via Agreste, via Flores e via Vallerana; via Persico presenta una sezione ristretta e rettilinea nel tratto che attraversa il Maristella e che questa caratteristica stradale induce gli automobilisti ad utilizzare tale tratto a velocità molto elevata; che sempre via Persico è una strada molto battuta, essendo una delle principali vie di collegamento con altri comuni limitrofi; la costruzione della nuova Chiesa nel quartiere rende ulteriormente necessari interventi volti a migliorare la sicurezza viabilistica. Richiamato il piano particolareggiato di riqualificazione della viabilità di via Persico, all’altezza dell’abitato del Maristella, (più volte annunciato dalla Giunta Perri come progetto di prossima realizzazione) che prevede: 1. la sostituzione dell’attuale semaforo con una rotatoria; 2. la realizzazione di un attraversamento pedonale per l’accesso alla chiesa in costruzione; 3. la creazione di un nuovo svincolo sull’incrocio tra via Persico e via Porcellasco; si interrogano il Sindaco e la Giunta per conoscere: vista la conclusione positiva di alcune alienazioni, se le opere sopraindicate verranno ora realizzate, considerato che tale possibilità era stata vincolata al ricavato delle alienazioni; se sì, in quali tempi, ricordando che nel quartiere Maristella sono presenti altri problemi, primo fra tutti, la sicurezza, visti i continui furti nelle case della zona, senza dimenticare la mancanza dei servizi principali; se, anche questo intervento, verrà rinviato e caricato tra i progetti sicuri della prossima amministrazione; se, al fine di migliorare il tema della viabilità, è in programma la realizzazione di un possibile sottopasso (uscito come novità in commissione periferie), visto che è in fase di realizzazione un marciapiede per arrivare alla nuova chiesa.

 

Ordine del giorno presentato in data 5 dicembre 2013 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Roberto Poli) in merito alla sicurezza urbana e al ripristino della presenza dei vigili di quartiere.

 

Premesso che il tema della sicurezza urbana è una delle priorità nell’amministrazione del Comune; rientra tra i compiti dell’Ente Locale garantire ai cittadini che vi sia il rispetto delle regole della convivenza, promuovere interventi volti a favorire l’integrazione e la coesione sociale, in un’ottica di prevenzione della microcriminalità. Rilevato che nelle ultime settimane si è verificata in città una escalation di furti in abitazioni e negozi, aumentando il senso di insicurezza dei cittadini. Sottolineato che negli ultimi mesi è stata segnalata una netta riduzione della presenza dei vigili di quartiere, come riferito in sede istituzionale nella ultima Commissione Periferie del 8/11/13 da alcuni presidenti di quartiere. Richiamata la necessità di una presenza certa e costante dei vigili di quartiere come, intervento di prossimità e di prevenzione, si impegna il Sindaco e la Giunta a rafforzare la presenze in termini orari e di continuità dei vigili nei quartieri della città, con priorità alle aree più a rischio di marginalità e devianza; a rafforzare la collaborazione tra la Polizia Municipale e le Forze dell’Ordine per monitorare e gestire le situazioni più a rischio; a riportare la questione in Commissione Periferie per un approfondimento politico del problema sicurezza nei quartieri e per valutare le conseguenti azioni tecnico-operative.

 

Ordine del giorno presentato in data 9 dicembre 2013 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Roberto Poli)  a sostegno dell’iniziativa di trasformare l’Istituto Monteverdi in una sezione del Conservatorio.

 

Premesso che l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Claudio Monteverdi” di Cremona (ex pareggiato) è un’Istituzione pubblica di Alta Formazione Artistica e Musicale, con correlata attività di ricerca e produzione artistica. L’Istituto nei contenuti, nel livello e nella qualità di formazione così come per la tipologia del contratto del personale è equiparabile al Conservatorio, ma con la differenza che non ha contributi statali. Le attuali condizioni di ridotte risorse dei Comuni rendono difficile continuare a gestire economicamente tali Istituti. Ricordato che su iniziativa del senatore cremonese Luciano Pizzetti il Governo ha accolto l’ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l’opportunità di trasformare gli istituti ex pareggiati che ne fanno richiesta in sezioni staccate di conservatorio, oltre al finanziamento di 5 milioni di euro per tutti gli Istituti per il 2014, e che è in corso una discussione in merito con il Ministro Carrozza. Su iniziativa del consigliere regionale Carlo Malvezzi è stato approvata una mozione, sostenuta anche dal consigliere PD Agostino Alloni, che invita la Giunta della Regione Lombardia ad avviare con il governo il passaggio di questi istituti sotto le competenze dello Stato. Sottolineato che per la tradizione musicale di Cremona è irrinunciabile la presenza di scuole di alta formazione musicale, da raccordare e integrare in un circuito virtuoso con le eccellenze della liuteria e con la recente apertura del Museo del violino, impegna il Sindaco e la Giunta a istituire un tavolo con il Governo e la Regione per sostenere e seguire la possibilità di trasformare l’Istituto Monteverdi in una sezione del Conservatorio; a riferire delle iniziative intraprese in Commissione Cultura per discutere ed approfondire tale processo ed analizzare eventuale ipotesi subordinate.

 

Ordine del giorno presentato in data 16 dicembre 2013 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Maura Ruggeri e Alessia Manfredini in ordine ai disservizi sulle linee ferroviarie che percorrono la provincia di Cremona.

 

Visti i costanti disservizi sulle linee che percorrono la provincia di Cremona, alla luce della pubblicazione del dossier Pendolaria di Legambiente che conferma come la linea Milano – Cremona – Mantova sia tra le 10 linee peggiori d’Italia, meglio solo di quattro linee che attraversano rispettivamente Sicilia, Molise, Salerno ed Emilia. Preso atto della decisioni di Regione Emilia Romagna che ha deciso di tagliare il servizio totalmente su rotaia che collega il capoluogo piacentino con quello cremonese, da lunedì 16 dicembre i collegamenti saranno garantiti con autobus della situazione sulla linea Cremona-Brescia, in particolare della presenza dei locomotori diesel, e la scarsità delle carrozze; considerato l’allarme lanciato i giorni scorsi dai sindacati per situazione della rete infrastrutturale (riduzione degli standard manutentivi ciclici dell’infrastruttura dovuti alla riduzione del personale addetto, e anche la mancata istallazione delle apparecchiature necessarie ad evitare che gli scambi si ghiaccino). Preoccupati dei continui e dei pesanti disservizi che quotidianamente vivono i pendolari cremonesi e del peggioramento della situazione. Ricordate le parole dell’Assessore regionale alla Mobilità Del Tenno che in più occasioni ha scaricato le responsabilità su Trenord senza però intervenire in maniera concreta e mirata. Preso atto del fallimento del tavolo comunale inaugurato 8 mesi fa impegna il Sindaco: attivarsi urgentemente presso Trenord in modo che: garantisca la continuità del servizio; a chiedere a Regione Lombardia di indirizzare sulla linea Milano Cremona Mantova del nuovo materiale rotabile; riattivare tutte le verifiche tecniche sulla velocizzazione dei treni verso Milano, anche in vista di EXPO 2015, che vede la nostra città penalizzata, rispetto ad altre, proprio a causa dei collegamenti con Milano; ad organizzare un incontro urgente tra i Sindaci e Presidenti delle Province, interessate a tutte le tratte cremonesi per elaborare strategie rivolte al miglioramento del servizio a favore dei pendolari; a ricordare a Regione Lombardia che, se se ritiene inadeguati i vertici di Trenord può sempre decidere di nominarne altri.

 

Ordine del giorno presentato in data 20 dicembre 2013 dal consigliere comunale del gruppo consiliare Partito Democratico Roberto Poli in ordine all’emergenza polveri sottili.

 

Premesso che Cremona risulta tra le città europee con il maggior inquinamento atmosferico. E’ riconosciuto un nesso certo tra smog e malattie dell’apparato respiratorio. Le polveri sottili e ultra sottili sono noti agenti cancerogeni. Rilevato che in queste ultime settimane si stanno verificando secondo i rilevamenti della centraline in città numerosi giorni continuativi di sforamento dei livelli di PM 10 ed elevati livelli di PM 2.5. Ricordato che è in vigore il piano anti-smog che il Comune di Cremona ha adottato insieme ai comuni limitrofi secondo le indicazioni regionali. E’ stato approvato dal Consiglio Comunale il 4/3/13 il Piano d’azione per l’Energia sostenibile (PAES). Attestato che il problema investe un territorio ampio e servono interventi coordinati e complessi, a partire dal livello regionale. Sottolineato che come già sottolineato nell’interrogazione depositata il 21/6/13 l’Amministrazione è in ritardo nell’attuazione del Piano d’azione per l’Energia sostenibile (PAES), a partire dalla scarsa diffusione informativa e dal mancato coinvolgimento attivo degli stakeholder, si impegna il Sindaco a: promuovere controlli sul rispetto delle limitazioni previste dal piano antismog; provvedere a limitazioni ulteriori del traffico veicolare; lanciare incisive campagne informative e coinvolgimento dei cittadini nelle azioni quotidiane utili a limitare l’inquinamento; dare chiare comunicazioni rispetto ai rischi dell’esposizione all’inquinamento per le fasce di popolazione a rischio; di rappresentare in termini più incisivi a livello regionale la necessità di interventi straordinari e urgenti per la forte criticità ambientale del nostro territorio.

 

SI PROSEGUIRA’ CON LA TRATTAZIONE DELL’UNICA DELIBERAZIONE

 

Commissioni Consiliari Permanenti e Commissione di Vigilanza: modifica della deliberazione del Consiglio Comunale n. 10 del 4 marzo 2013.

 

SEGUIRA’ LA TRATTAZIONE DEGLI ARGOMENTI SOTTO RIPORTATI SINO ALLA CHIUSURA DELLA SEDUTA PREVISTA ALLE ORE 19.30 CIRCA

 

Comunicazione del Presidente del Consiglio, ai sensi del 3° comma dell’art. 47 del regolamento del Consiglio Comunale, in ordine alle assenze non giustificate dei Consiglieri Comunali relativamente alle sedute consiliari tenutesi nel periodo 1° settembre 2013 – 31 dicembre 2013.

 

Interrogazione presentata in data 11 gennaio 2014 dal capogruppo del gruppo consiliare Italia dei Valori Giancarlo Schifano in ordine al teleriscaldamento.

 

Si chiede di conoscere e di sapere quanti sono gli inquilini degli edifici residenziali a cui è stato staccato il teleriscaldamento e da quanti anni non usufruiscono di un adeguato riscaldamento abitativo. Si chiede di conoscere le motivazioni per cui gli inquilini degli edifici residenziali non possono utilizzare altre forme di calore diversificate rispetto al teleriscaldamento nel rispetto delle normative condominiali e delle leggi vigenti. Si chiede di individuare responsabilità oggettive delle ditte appaltatrici a cui è stato affidato l’incarico nell’allaccio del teleriscaldamento alle abitazioni interessate per appurare se sono stati commessi errori nell’esecuzione dei lavori per cui vi sia un’elevata dispersione di calore. Si chiede di conoscere e di capire quali sono gli impegni precisi e puntuali che la Giunta intende portare avanti per risolvere in tempi rapidi e imminenti le problematiche derivanti dal teleriscaldamento. Si chiede di conoscere quali sono le leggi regionali in materia di distacco dal riscaldamento centralizzato nelle palazzine Aler. Si chiede di sapere se vi è la possibilità di applicare la legge n.220/2012 del 18 giugno 2013 che fornisce la possibilità agli inquilini, di un distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato. Si chiede di sapere se vi è la possibilità di cambiare le norme che possono impedire o vietare il distacco attraverso una modifica al regolamento edilizio comunale.

 

Interrogazione presentata in data 15 gennaio 2014 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Annamaria Abbate e Maura Ruggeri in ordine all’ipotesi di chiusura dell’attività dell’immobile di via Porcellasco 7, sede del CRA – Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.

 

Premesso che dopo la notizia della possibile chiusura del Cra cremonese, che da quello lodigiano dipende e del possibile accorpamento delle due strutture, il territorio e le sue istituzioni rappresentative non hanno avuto più notizie in merito alla concreta volontà e al conseguente rischio di perdere una realtà preziosa sia dal punto di vista strategico sia in relazione alla sua forte prossimità con l’economia cremonese. Che il Consiglio comunale di Cremona ha approvato all’unanimità un ODG che impegna Sindaco e Giunta a mettere in atto ogni possibile azione per il mantenimento dell’attuale funzione dell’immobile di via Porcellasco, 7, sede del Cra, anche attraverso gli strumenti urbanistici, in considerazione del valore culturale e simbolico della cascina per il nostro territorio. Considerato che: la presenza di Porcellasco e di un consistente gruppo di ricercatori può essere un volano per Expo di eventi in grado di attrarre nel territorio talenti e nuove opportunità; per queste ragioni potrebbe essere strategico implementare la collaborazione fra le variegate realtà del sapere del territorio (Università Cattolica, Politecnico, ma anche privati quali Avantea) per promuovere iniziative che caratterizzino Cremona come la città del sapere agroalimentare; il silenzio sulle prospettive di questa struttura non sembra essere un buon auspicio delle per il futuro; sono assenti rimandi significativi rispetto alla qualità della mobilitazione delle nostre istituzioni locali. Si chiede: come la Giunta si è attivata in questi mesi di fronte all’ipotesi di chiusura della realtà cremonese; quali nuove informazioni ha a disposizione rispetto alle reali intenzioni del CRA (che dal Ministero è vigilato) sulla Lombardia e sulla zootecnia in particolare.

 

Ordine del giorno presentato in data 2 gennaio 2014 dal consigliere comunale del gruppo consiliare Gruppo Misto Roberto Gandolfi in merito alle criticità dei servizi postali a Cremona.

 

Premesso che il servizio postale, proprio per la sua ricaduta pubblica, deve rappresentare un modello di gestione e di funzionalità ottimale rivolto al cittadino. Dopo aver ricevuto diverse sollecitazioni e letto sul giornale alcune lamentele di cittadini, come nel caso della distribuzione della posta al Boschetto, ponendo in un caso anche problemi di maggiori oneri a carico di cittadini per pagamenti di penali rispetto ad avvisi giunti dopo la relativa scadenza. Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a convocare in seduta consiliare il direttore delle Poste di Cremona ai fini di presentare una relazione sul servizio postale di Cremona e sulle criticità eventuali nella distribuzione, illustrando nel caso adeguate ed immediate soluzioni.

 

Ordine del giorno presentato in data 7 gennaio 2014 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico  Maura Ruggeri e Caterina Ruggeri con cui si chiede di attivarsi con urgenza con le aziende interessate per ottenere una effettiva moratoria degli stacchi delle utenze di luce, acqua e gas per i mesi invernali per diverse famiglie della città.

 

Premesso che il diffondersi delle situazioni di povertà, dovute alla crisi che il nostro paese sta attraversando, rendono sempre più difficile per tante famiglie far fronte con regolarità al pagamento delle utenze per l’erogazione di servizi primari come luce acqua gas. Considerate le note difficoltà a far fronte ai costi del teleriscaldamento da parte degli inquilini degli alloggi ERP. Vista la sentenza emessa dal tribunale di Cremona che considera il comune di Cremona codebitore solidale della famiglia nel caso di morosità per le bollette del teleriscaldamento. Rilevato che gli accordi tra Comune ed AEM Gestioni relativi al monitoraggio delle morosità per motivi sociali non sono palesemente sufficienti a garantire il controllo della situazione ed a prevenire il distacco delle utenze che riguarda adulti, ma anche famiglie con minori; nel gennaio 2014 si è ripresentata, aggravata, la stessa situazione di emergenza dovuta agli stacchi registrata nell’inverno 2013 e che le misure ad oggi adottate non risultano essere all’altezza della gravità della situazione; tutto ciò premesso il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta: ad attivarsi con urgenza con le aziende interessate per ottenere una effettiva moratoria degli stacchi delle utenze per i mesi invernali; ad impegnarsi per il ripristino delle utenze riguardo agli stacchi già effettuati per i casi di cui i Servizi Sociali vengono a conoscenza; a costituire un fondo di solidarietà ad hoc, aggiuntivo alle risorse stanziate per l’assistenza, che veda la collaborazione delle società partecipate, dei soggetti privati e del terzo settore disponibili e la cui gestione veda l’apporto ed il controllo di tutti i soggetti interessati.

 


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