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Sostengo Fassina, si vada al voto con una ricetta ‘progressista’

Creato il 05 giugno 2012 da Candidonews @Candidonews

Sostengo Fassina, si vada al voto con una ricetta ‘progressista’

E’ di questi giorni la polemica nel PD aperta dal Responsabile Economia del partito Stefano Fassina. L’esponente democratico sostiene l’idea di andare al voto ad ottobre. Bersani ha negato questa ipotesi confermando la fiducia a Monti sino al 2013.

Ragazzi, fatevi un giro nelle sezioni e nei circoli e poi mi dite quanti la pensano come Fassina e quanti con il ‘sostegno senza se e senza ma’. In realtà Monti, riforma delle pensioni a parte, non ha fatto granchè. Ed ora sta finendo anche l’effetto ‘spread’. La Spagna ci tirerà in mezzo prima o poi, Monti o non Monti. A questo punto, se le cose continuano cosi, meglio andare al voto il prima possibile e cercare di mettere su un governo in grado di fronteggiare la crisi proponendo una ricetta ‘progressista’. Hollande lo ha fatto ed ha vinto. Perche in Italia non sarebbe possibile tale situazione?

Mi permetto di segnalare l’articolo di Concetto Vecchio per Repubblica.it:

Fassina e il nervo scoperto

Ha ragione l’ala sinistra del Pd Stefano Fassina (nella foto con Bersani ) a evocare le elezioni ad ottobre considerato che la spinta propulsiva del governo Monti sembra esaurita? Alla luce delle vivaci reazioni che ha suscitato l’economista ha toccato un nervo scoperto: il bilancio, dopo sette mesi a guida Prof, è di un’unica vera riforma: quella delle pensioni. Sul lavoro e sulla giustizia si è in mezzo al guado; le liberalizzazioni sono state un bluff; il Parlamento non ha nessuna intenzione di approvare una nuova legge elettorale: si voterà con il Porcellum. L’astensionismo è dato al 35-40 per cento. Soprattutto Monti dà l’impressione di essere stanco. È la palude.

Fassina, romano, 45 anni, responsabile lavoro del Pd, è stato critico sin da subito con questo governo, a febbraio voleva marciare persino con la Fiom, ha scritto un libro Il lavoro prima di tutto, dove auspica “un nuovo umanesimo laburista” in contrapposizione all’algido dominio dei tecnici. Magari la sua voglia di elezioni è profondamente sbagliata, visto il contesto economico internazionale, però gli va riconosciuta, non da ora, una dote che è merce rara nella classe dirigente pd: il carattere.


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