E’ bastato che i vertici dell’Abi si dimettessero in massa per ottenere l’arretramento del Governo dei pusillanimi tecnici dai propositi di garantire la gratuità dei conti correnti a favore dei pensionati che percepiscono una pensione fino a 1.500 euro al mese. Il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo ha riferito alla Camera che il provvedimento “rischia di essere un danno per le banche”. Non sia mai, sarebbe un reato di mancato approfittamento sui più deboli, non ammissibile in un Paese dove la finanza fa il bello ed il cattivo tempo a causa della fiacchezza, ed ormai anche assenza, della politica. Sarebbe come autorizzare un furto in casa del ladro, una rapina puntando alla tempia dei cassieri, anziché una pistola, un bastone della vecchiaia, una estorsione sotto minaccia di borsettata in faccia da parte di vecchiette più disperate che arzille. Ma nonno Mario che apparentemente solidarizza con la sua generazione è intervenuto tempestivamente a smentire il suo sottoposto, assicurando che la norma non sarà modificata. Ci domandiamo, tuttavia, come sia possibile che il Premier non sapesse, avendo tenuto per sé l’interim del ministero dove Polillo lavora, quello che il sottosegretario sarebbe andato a riferire in Parlamento. Questi professori o sono dei pasticcioni oppure credono di poterci trattare tutti come degli sprovveduti scolaretti. L’esecutivo prima simula il gioco duro nella partita con i banchieri per dimostrare al paese che ogni settore è marcato a uomo, poi però anziché finalizzare l’azione tira volontariamente la palla in tribuna per non alterare il risultato. 0 a 0 e divisione della posta in palio che purtroppo è il nostro futuro, divenuto oggetto di spartizione tra delinquenti che truccano le partite. Tanta melina dunque, con finte e dribbling istituzionali, senza colpire mai negli stinchi i fuoriclasse dell’industria e dell’universo bancario, nonostante qualche tentativo di contropiede poco credibile e fatto per non destare sospetti nel pubblico. Consigliamo, dopo questa vicenda vergognosa di rimbalzi e di palleggiamenti tra gruppi di potere, ai player degli altri ceti sociali sociali, dai tartassati, agli autonomi, alla partite Iva, ai lavoratori subordinati, dai precari ai disoccupati, di dimettersi unanimemente da popolo per ottenere dal Presidente del consiglio e dai suoi compagni di squadra qualcosa di meno doloroso dei calci a tradimento, presi gratuitamente e sempre nella stessa zona, cioè sul sedere. Comunque, può darsi che la norma effettivamente non venga toccata ma il Governo riuscirà ugualmente a suggerire all’Abi qualche altra contromossa per recuperare il “maltolto”. Del resto, che cosa vi aspettate da un gabinetto di ex amministratori delegati di istituti di credito ed ex consulenti di società finanziarie internazionali, che si mettano a derubare i propri simili?