Nell’immaginario collettivo sotto i ponti non succedono cose belle, mentre sopra si. Da un ponte si ammira un paesaggio, si fa una foto ricordo o, che San Isidro non voglia, si attacca un lucchetto promettendosi amore eterno.
Sotto il ponte invece, sempre secondo il pensiero comune, si incontrano barboni, animali randagi e qualsiasi tipo di esperienza pericolosa e negativa potrebbe essere lì, in agguato. Pero a Madrid questo non vale, ovviamente!
Ne é la prova il Museo de Arte Publico che si trova proprio sotto il ponte Enrique de la Mata Gorostizaga.
La sua innaugurazione ispirò l’artista Eusebio Sempere alla creazione di uno spazio moderno, dove il cittadino-pedone potesse godere di una sorta di museo all’aperto, successivamente chiamato Museo del Arte Publico. Il museo occupa uno spazio di 4200 m2, la maggior parte dei quasi si trovano sotto il ponte, interrotti da giardini.
Qui si possono ammirare 17 sculture in esposizione permanente di artista come Joan Miró, Gerardo Rueda o Marel Martí.
Tutte le opere qui esposte giocano ironicamente tra forme delicate e materiali dai pesi impossibili Tra le mie preferite vorrei citare:
La Sirena Varada di Eduardo Chillida: una bellissima sirenona di 6 tonnellate, sospesa al suola con enorme cavi di acciaio. I vari pezzi che compongono l’opera creano tra loro una situazione di movimento che quasi sfida le leggi di gravità, facendo volare una struttura in realtà pesantissima.
Il suo nome originario era Lugar de encuentros III , ma il titolo fu cambiato proprio in riferimento ai cavi di acciaio, simili a quelli che si usano in marina, che sorregono la struttura.
Mère Ubu di Juan Miró: una sorta di donna uccello basata sull’opera omonima di Alfred Jarry.
Una specie di animale fantástico, che si somiglia molto a un tótem primitivo, protetto da una conchiglia come scudo. Una scultura dalla grande purezza e poesía, che unisce i simboli più tipici dell’arte dell’artista: i personaggi, le donne, gli uccelli
Toros ibéricos di Alberto Sánchez, un monolítico che mi trasmette pace e calore (nonostante il suo nome evochi aggressività!)
Composizioni con superfici verticali e curve, tendenza a unire il volume delle figure in un insieme, queste caratteristiche del suo peculiare e vigoroso stile espressivo.
E sul ponte che succede? Assolutamente niente! solo traffico impazzito a tutte le ore del giorno e della notte! L’idea centrale di questo semplice e al contempo straordinario museo è recuperare lo spazio urbano per uso comune, trasformando una anónima zona di passaggio e traffico in un luogo di riposo e arte. Meraviglioso.