Sotto questo sole energeticamente conveniente

Creato il 08 settembre 2011 da Alessandro @AleTrasforini


Potrebbe l'implementazione e lo sviluppo della cosiddetta green economy costituire un viatico per incentivare quella crescita che più di ogni altra manca oggi al sistema Italia?  La complessa ricetta da trovare per sopperire alle stime ancora tragiche che ci riguardano per i prossimi anni potrebbe, al suo interno, avere come ingrediente il ricorso a forme di energia innocue per l'ambiente e l'uomo? Dati e report del passato confermavano la buona affidabilità delle prospettive anche occupazionali imposte dai settori della green economy, se doverosamente implementati: 
"[...]Dati alla mano infatti, l’aumento dell’occupazione è strettamente legata all’evoluzione del comparto delle biomasse, del fotovoltaico e dell’eolico. E se oggi, nel nostro Paese, le persone occupate nelle energie rinnovabili sono circa 100.000, nel 2020 potrebbero diventare addirittura 250.000. [...] È quanto emerge dall’ultimo studio “Energia e lavoro sostenibile” dell'Osservatorio Energia e Innovazione dell'Ires-Cgil, presentato [...] durante una conferenza pubblica, dal titolo “L'energia per il lavoro sostenibile - la terza rivoluzione industriale”, che evidenzia chiaramente come – allo stato attuale, nel nostro Paese - l'occupazione nel settore delle energie rinnovabili conti all’incirca le 100.000 unità tra posti diretti e indotti.[...]" (Fonte: www.greenme.it, 25-1-2011)
In un momento nel quale la lotta per l'energia sta diventando sempre di più lotta per la vita, è lecito adoperarsi con sempre maggiore urgenza per verificare se sia o meno possibile percorrere prioritariamente questa via.  L'Italia, nel suo piccolo, avrebbe tutte le caratteristiche per implementare con convinzione la strada del ricorso alle energie rinnovabili, solare su tutte: geograficamente e climaticamente assolutamente adatta a rilevare questa opzione.  Il sito www.galileonet.it riporta in un altro articolo ulteriori prove a sostegno della validità nell'intraprendere questa svolta che potrebbe segnare pesantemente il futuro di Stati e Continenti.  Si riportano nel seguito frammenti dall'articolo corrispondente:  "L'energia solare rende sempre di più, almeno a livello mondiale. Lo dicono i numeri presentati nella nuova edizione del PV Status Report 2011, il documento annuale pubblicato dal Joint Research Centre della Commissione europeasull’industria fotovoltaica. Secondo il rapporto, infatti, nel corso del 2010 la produzione di energia elettrica da questa fonte è più che raddoppiata rispetto al 2009, e risulta 500 volte superiore rispetto al 1990: si è passati da soli 46 Megawatt a 23,5 Gigawatt in venti anni.[...]" Tali cifre collocano il fotovoltaico in una posizione di assoluto rilievo, all'interno dell'intero panorama industriale italiano.  Trattandosi di un settore mondialmente in piena crescita, risulta più che mai opportuno provare a sostenerlo:  "[...]Il leader mondiale nell’istallazione di sistemi fotovoltaici è proprio l’Europa, che nel 2010 ha registrato una produzione che varia tra i 17 e i 19 GW, pari ad oltre il 70% del totale. In testa alla classifica troviamo la Germania con 7,4 GW, seguita dalla Spagna con 3,9 GW e dall’Italia con 3,7 GW.[...]"
Potrebbe l'Italia fare ancora di più, puntando con incentivi e promozioni ulteriori nella messa in opera di tecnologie che potrebbero avere decisivi e positivi risvolti in termini occupazionali?  Di pari passo, infatti, l'avanzamento delle tecnologie attira a gran giornate investitori interessati alla valorizzazione e valutazione del patrimonio anche economico risiedente in queste pratiche: 
"[...]Ad accrescere l’interesse degli investitori per questo settore contribuiscono due fattori: il miglioramento dell’efficienza delle tecnologie fotovoltaiche da un lato, l'aumento dei prezzi dell’energia prodotta da fonti energetiche convenzionali [...]. Non è dunque un caso se nel 2010 gli investimenti hanno toccato la cifra record di 243 miliardi di dollari: 94,4 in Europa, 82,8 in Asia/Oceania, 65,8 in America.[...]"
Il Report presentato presenta, tuttavia, la denuncia di alcune misure preventive da adottare nei confronti della tecnologia in oggetto:  "[...]il rapporto della Commissione europea ritiene necessari alcuni provvedimenti. Bisognerebbe ridurre il consumo di silicio per la costruzione delle celle solari, incentivando la produzione di celle a film sottili e, contemporaneamente, accelerare l’introduzione del fotovoltaico a concentrazione. Una nuova tecnologia, quest’ultima, che si avvale di lenti di materiale plastico - dunque  economiche - in grado di amplificare la luce solare su una superficie ridotta."
Ciò che risulta, comunque, è che guardare al Sole come fonte energetica prioritariamente utilizzabile convenga moltissimo. E' lì ormai da miliardi di anni, in attesa di essere sfruttato. 
Fonti:  "L'anno record del fotovoltaico", Chiara Pagnotti, www.galileonet.it  (http://www.galileonet.it/articles/4e67279972b7ab3081000155) "Energie rinnovabili: nel 2050 il settore potrà contare 250mila occupati", Verdiana Amorosi, www.greenme.it (http://www.greenme.it/informarsi/green-economy/3979-energie-rinnovabili-nel-2020-il-settore-potra-contare-250000-occupati)