I Contenuti
È possibile vivere liberamente i propri sentimenti e realizzare i propri progetti o bisogna affrancarsi dall'illusione e rassegnarsi al fatto che il proprio destino sia segnato dalle convenzioni sociali? Con ciò si trovano a dover fare i conti Aziz e Federica, due giovani egiziani che, nel difficile transito dall'infanzia all'adolescenza, si accorgeranno drammaticamente che troppo spesso il proprio cammino è segnato dalle scelte degli altri.
Impareranno che nella vita, come nel gioco degli scacchi, servono abilità, scaltrezza e un pizzico di azzardo. I due protagonisti mostreranno di possedere intuito, tenacia e la giusta sfrontatezza. Ma si accorgeranno che la libertà ha un prezzo e che, per poterne respirare il profumo, servirà una buona dose di coraggio.
La Recensione
Quella di Sotto scacco è la classica storia d'amore ostacolata, tra fughe rocambolesche e conflitti generazionali, un sogno a occhi aperti sull'amore che salva, sempre.
La promessa è quella di un romanzo che tratti il conflitto tra le convenzioni sociali e le aspirazioni personali, tra le emozioni individuali e la morale collettiva, tra l'irrazionale e la ragione. Purtroppo, la presentazione della quarta di copertina rimane un miraggio lontano. Il risultato, piuttosto deludente, è un romanzo immaturo e ingenuo, una storia d'amore stereotipata e assolutamente priva di coerenza logica e narrativa. Per quanto siano buone e condivisibili le intenzioni dell'autrice, il romanzo è scadente, perché difetta della quasi totalità degli ingredienti fondamentali.
Andiamo per ordine. Innanzitutto, l'intera vicenda è scenograficamente debole: la lodevole scelta del setting egiziano comporta un minimo di preparazione e informazione che risulta invece assente; anche a volersi concentrare esclusivamente sulla vicenda dei personaggi, la loro collocazione spaziotemporale richiede un approfondimento che non trova riscontro. Da sviste e ingenuità colossali (minorenni musulmani che da un lato portano il velo, ma dall'altro lato assumono regolarmente alcolici senza che questo disturbi alcuno!) a una generale assenza di profondità scenografica. Il tutto è aggravato da una narrazione molto scarna e povera in dettagli, descrizioni minime e spesso assenti, salvo qualche superfluo passaggio che sembra uscito fuori da una guida turistica (come il paragrafo descrittivo sull'attrazione londinese London Eye).
Migliore il campo della caratterizzazione dei personaggi, anche se rimane a livelli piuttosto mediocri. L'audace scelta di gestire un protagonista maschile, narrante in prima persona, viene ripagata però con una caratterizzazione affatto tridimensionale. Aziz è un personaggio statico, che non cresce: a muoverlo è sempre e solo l'amore, fortemente idealizzato, che nutre per Federica, e che lo fa apparire uguale a tredici e diciotto anni. La particolare età del personaggio e il contesto geografico e sociale rendono necessario un approfondimento; l'autrice avrebbe potuto contestualizzare le gesta amorose del personaggio nella complessa fase di transizione dall'adolescenza all'età adulta, dando anche maggiore spessore alla ribellione nei confronti dei genitori. Come se non bastasse, permangono anche in questo campo delle evidenti ingenuità: il sentimento, immutato, che Aziz prova per la ragazza è eccessivamente idealizzato, Aziz lo vive senza alcun conflitto interiore e senza alcuna connotazione sessuale - impensabile per un adolescente maschio! Quanto agli altri personaggi, sono appena abbozzati: di Federica non sappiamo assolutamente nulla, e va bene che la vediamo sempre e soltanto dagli occhi di Aziz, ma uno scrittore è tale se riesce a far trasparire la caratterizzazione dei personaggi dai loro rapporti interpersonali, dai dialoghi. Inverosimile e incoerente appare invece Samia, che avrebbe potuto essere il personaggio più interessante e stimolante: la sua repentina metamorfosi da ragazza perfetta a traditrice malefica, per finire con la sua altrettanto repentina redenzione, suscitano nel lettore scetticismo e incredulità.
L'intera vicenda, a ben vedere, manca di coerenza e credibilità: l'intenzione di raccontare un sogno d'amore, sospeso tra realtà e favola, non può in alcun modo giustificare l'incuria e la profonda incoerenza della trama, che procede con salti improvvisi, trovate occasionali e un eccessivo ricorso al deus ex machina. I dialoghi sono sovente stereotipati, le descrizioni insufficienti, il romanzo manca persino di coerenza spazio-temporale: ore che trascorrono da un rigo all'altro, spostamenti da una parte all'altra della città alla velocità della luce (il più incredibile è il rapimento di Aziz: steso da un pugno, in un appartamento a Londra, si risveglia il rigo successivo in Egitto!).
Anche a livello stilistico, spiace dirlo, il romanzo lascia profondamente insoddisfatti: lessico molto povero, narrazione assolutamente scarna, accennata, mancanza assoluta di proprietà di linguaggio, che si traduce fondamentalmente in una prosa paratattica, fatta di frasi secche e brevi. Non per infierire, ma da un'autrice con una formazione classica ci si aspetta qualcosa di più del mettere una frase dietro l'altra senza errori grammaticali e ortografici.
Le buone intenzioni non bastano, insomma; spiace dirlo, ma non è così che si scrive un romanzo.
Giudizio:+1stella+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
- Titolo: Sotto scacco
- Autore: Claudia Pintus
- Editore: La Riflessione - Davide Zedda Editore
- Data di Pubblicazione: 2012
- Collana: Narrativa
- ISBN-13: 9788862117296
- Pagine: 102
- Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro