Sotto una buona stella

Creato il 20 aprile 2015 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1
  Dopo aver raccontato fallimenti e peripezie varie, dei tre coinquilini "per caso" in Posti in piedi in paradiso, Carlo Verdone torna con fare tragicomico, all'interno delle mura domestiche.Questa però è una famiglia abbiente, Federico Picchioni ha tutto ciò che gli serve. Una bella casa, soldi, una donna affascinante...finché la vita non decide di metterlo duramente alla prova. E per un uomo si sa, la prova più dura è quella della paternità. Così Federico si ritrova i suoi due figli in casa, vent'anni e voglia di fare pari a zero. D'altronde nessuno poteva immaginare un evento tragico, come la morte della madre di Lia e Nicolò, nessuno. Tantomeno Federico...Fare il padre all'improvviso con l'aggravante di un lavoro perso e una reputazione in pericolo. E la bella donna...be' anche lei, quando le cose si mettono male si fa prima a fare le valigie. Così è stato. Da solo con due figli che non riesce a comprendere né a domare, una nipotina figlia di un rapporto fugace, oppure semplicemente figlia di un padre vigliacco, Federico racconta in prima persona la sua storia. E il film riesce poiché mantiene un tempo perfettamente allineato con gli stati d'animo del protagonista. Sempre un filo esasperato, ipocondriaco, orgoglioso e diplomatico, Carlo Verdone torna a confrontarsi con l'altra metà della mela. Stavolta a fare da spalla è l'ironia malinconica della bravissima Paola Cortellesi. Una vicina estrosa e tuttofare, la quale però vive nel tormento di un lavoro poco nobile, eppure necessario. Non è il lavoro più antico del mondo eh? Luisa licenzia la gente, tutto qui. Con calma e rispetto, lentezza e senso di colpa lancinante.E qui risiede il maggior slancio di un film che avrebbe potuto incepparsi e annoiare a morte lo spettatore. Non è più il duetto alla Bernardo e Camilla (Maledetto il giorno che t'ho incontrato), qui Federico impara a vivere grazie alla forza e all'ironia di Luisa. Impara a gestire i suoi figli, a dare loro un po' di fiducia e a riceverla di rimando. Nonostante il personaggio di Federico si evolve insieme al rapporto con Luisa, sullo sfondo emerge la storia triste di un paese che ha davvero poco o nulla da offrire.   Un paese che scambia l'anima per depressione, un paese corrotto e criminale. E alla fine anche l'uomo migliore è condannato a restare un po' solo, a guardare i figli volare lontano, via dall'Italia.Tra siparietti esilaranti e momenti poco più spenti, Verdone torna a fare ciò che gli riesce meglio. Il papà delle storie semplici e burattinaio di quelle maschere dal volto incerto, alle prese con i drammi quotidiani. I suoi personaggi visti nell'insieme, sono l'Italia. Siamo noi.Un po' zoppicanti andiamo avanti, molti di noi ci provano e restano, altri emigrano, con la speranza che, una qualche buona stella, sia sempre disposta a brillare.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :