Oltretutto la forma del Decreto Legge, resa necessaria dai tempi ormai prossimi del voto, mancherebbe dei requisiti costituzionali della necessità e dell’ urgenza, oltreché della tempistica necessaria per la sua conversione, aggiungendo un ulteriore vulnus costituzionale a questo triste attacco alla democrazia diretta. Il Governo, non pago di aver rifiutato l’ election day confidando in tal modo di poter scongiurare il realizzarsi del quorum referendario, sperperando centinaia di milioni di Euro in violazione del precetto costituzionale di imparzialità e buona amministrazione, cerca con ogni mezzo di impedire il legittimo esercizio del pronunciamento popolare richiesto da oltre due milioni di cittadini che hanno firmato per i referendum.
Indipendentemente dalla nostra posizione sul merito dei quesiti, riteniamo che il fine perseguito dal Governo sia così palesemente in contraddizione con lo spirito delle richieste referendarie da rendere giuridicamente impercorribile questo escamotage.
Ugo Mattei, Franzo Grande Stevens, Luca Nivarra, Gianni Ferrara, Gaetano Azzariti, Alberto Lucarelli, Giangiacomo Migone, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Elisabetta Grande, Giacomo Marramao, Livio Pepino, Nerina Boschiero, Laura Pennacchi, Cristina Trucco, Giorgio Parisi, Eva Cantarella, Pietro Rescigno, Elena Paciotti, Lorenza Carlassarre, Marcello Cini, Luigi Ferrajoli, Guido Martinotti, Elsa Fornero.