Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.582 punti, registrando un -0,18%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,74%.
Grafico:
S&P 500 – Grafico nr. 1
Il Detrended non segnala ipercomprato, motivo per cui, sotto tale aspetto non vi sono segnali di eccessi.
Ciò non esclude categoricamente la possibilità di correzioni per altri motivi, ma è giusto evidenziare che sotto tale aspetto non sussistono segnali che ci suggeriscano prudenza.
Dal grafico è inoltre possibile notare come si mantenga intatta la sequenza di minimi crescenti tipica dei movimenti rialzisti.
Al momento, quindi, la situazione tecnica è rialzista.
Un eventuale segnale negativo lo si avrà nel caso in cui lo S&P 500 dovesse interrompere l’attuale serie di minimi o massimi crescenti.
Poiché il mercato è in salita e a pochi passi dal precedente massimo crescente a 1.597 segnato l’11 aprile, sarà molto utile valutare la capacità dello S&P 500 di superarlo o meno.
In caso negativo, avremo un doppio massimo o, ancor peggio, un massimo decrescente, il che evidenzierebbe una crepa all’attuale impostazione rialzista.
Il massimo decrescente potrebbe persino esser già stato toccato giovedì scorso, a 1.592.
Ad ogni modo, pur essendo questa un’ipotesi da tenere sul tavolo e monitorare, non abbiamo elementi tecnici particolari che ci portino a definire sin d’ora probabile che la stessa si avveri.
L’unico elemento tecnico che consiglia quantomeno di prestare attenzione è il MACD settimanale, che da circa un mese ha smesso di salire con regolarità:
S&P 500 – MACD – Grafico nr. 2
Alla luce del MACD e del fatto che lo S&P si trovi comunque su livelli vicinissimi ai massimi assoluti, alleggerire eventuali posizioni long (che consentirebbero di incassare un guadagno) è un’operazione finanziariamente corretta in particolar modo per i profili più prudenti.
Riccardo Fracasso