Alessandro Flachi è il giovane avvocato (anzi, praticante) cui viene affidato un caso totamente diverso da quello che davvero è. Dal favore a un amico dello studio, Flachi inizierà ad attuare una sun-tsuniana arte della guerra per smacherare il mostro. In questa battaglia, si affiancherà a buone letture e saggi consigli, provenienti da amici e volontari, scoprendo un mondo (disgustoso quanto inaspettato) di violenze, incomprensioni e altre sfuggenti logiche che si verificano tra le mura domestiche e non.
Parlare di stalking non è facile. Sia perché l’inquadramento giuridico del reato è abbastanza recente, sia perché è un tipo di abuso difficile da inquadrare; non per chi lo subisce, naturalmente, ma dall’esterno. Un crimine silenzioso, che si insinua nelle pieghe della vita quotidiana, mimetizzandosi, passando da provocare un leggero fastidio a un disagio che porta alla depressione e alla morte. La vera essenza dello stalking è quella di ridurre al nulla la vittima, azzerare la sua personalità, risucchiarne le forze vitali per poterla gestire a proprio piacimento.
Se il tema può sembrare pesante e complesso, il romanzo di Persico, invece, scorre facilmente e appassiona. L’avvocato e scrittore riesce a trattare la materia in modo preciso e puntuale, ma non annoia il lettore grazie a uno stile ironico e leggero, una trama ben congeniata e un protagonista svampito e intelligente al punto giusto. Insieme a lui, si staglia sullo sfondo, come grande protagonista silenziosa, Bari e la sua provincia, con i suoi paesaggi mozzafiato, le sue perle nascoste, i suoi abitanti pittoreschi, il suo lifestyle e filosofia. Una “baresità” buona, sveglia, diretta, che passa anche attraverso la buona, ottima cucina – di cui Persico ci regala ricette appettitose. Così, quando Flachi parla di “mal di Puglia” (sorta di saudade per la regione) è perfettamente chiaro quello che intende…
Nicky Persico, Spaghetti Paradiso, Baldini&Castoldi, 2013