Ci sono quei giorni quando fuori piove ormai da ore e il sole non sai dove sia finito ormai da qualche giorno. Sono quei giorni che noti quanto ti mancano i sapori di casa, gli odori e tutte quelle piccole cose che solo un isolana emigrante, che hai vissuto sempre al sole può capire una volta arrivata nella pianura… E’ allora che dalla mia dispensa compaiono gli ingredienti di casa quelli che porto in valigia quando faccio su e giù dalla mia isola. So che questa cosa può sembrare una “terronata” ma vi assicuro che alcune cose non possono essere copiate o riprodotte lontano dal sole e dal profumo del mare.. come i pomodori secchi e i capperi di Salina quelli piccolini raccolti al sorgere del sole, dalle mani nodose delle anziane del luogo. E allora che nascono i piatti che sanno di Sicilia, quei sughi che G., varcata la soglia di casa e sentendo il profumo esclama: “mmmm, buono hai fatto un sugo terrone come piace a me!” E tu non può fare altre che sorridere con tutti i denti e con il cuore, si perché anche lui apprezza i sapori della mia isola e sentirmi dire terrona non mi dispiace affatto. Allora non resta che prendere la forchetta e iniziare a mangiare senza farsene scappare neanche un po, poi se che entra in azione il mio pane di semola con pasta madre per la scarpetta cosi niente va sprecato. Non è un sugo complicato anzi tutt’altro occorre veramente poco per metterlo in tavola, il piccante e il profumo dell’origano lo regolate voi in base al vostro gusto e poi se volete rendere ancora più rustico il tutto: con un buono spaghetto ruvido al dente ci va anche una bella spolverata di pangrattato fine al posto del formaggio per far si che tutto crocchi leggermente ad ogni forchettata. Cosi un piatto di pasta ti rallegra la giornata e fa risplendere il sole dentro il cuore e sentire meno la distanza dall’Isola!
Si le foto non sono il top, ultimamente nella nuova casa ho difficoltà a trovare la luce giusta e l’angolo più adatto per scattare … poi se fuori piove ancora peggio!!!!!
Ingredienti per 4 persone
380g spaghetti di grano duro ruvidi
20 falde di pomodori secchi siciliani
2 spicchio d’aglio italiano
2 alici sott’olio (facoltativo)
1/2 latta pomodorini di Pachino pelato
1 pugno di capperi di salina sotto sale
1/2 peperoncino rosso fresco (o surgelato)
1 cucchiaino origano secco
4 foglie di basilico
olio evo
Pan grattato fine tostato
Lavate i capperi sotto l’acqua corrente per eliminare il sale. Mettete a bagno i pomodori secchi in acqua tiepida per circa 1 ora cosi da farli diventare teneri. Trascorso il tempo triturateli con un coltello fino a ridurli in piccoli pezzi.
In una padella capiente rosolate l’aglio intero, aggiungete i pomodori secchi triturati, i capperi, le alici e il peperoncino lasciate insaporite per pochi minuti. Unite i pelati e l’origano e cuocete per qualche minuto a fuoco dolce. Quando il sugo si sarà ristretto leggermente controllate di sale e pepe e cospargere con le foglie di basilico, se occorre aggiungete ancora origano secondo i vostri gusti.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata per il tempo necessario, scolatela con una pinza cosi da lasciarla leggermente umida o tenete da parte un mestolo di acqua di cottura, mescolate la pasta al sugo a fuoco spento. Servite in tavola cospargendo con una presa di origano secco o foglie di basilico.
Per un effetto ancora più rustico servite in tavola una coppetta con pane grattugiato tostato leggermente in una padella pulita e asciutta, fino a farlo brunire leggermente.
Cucina Regionale
Sicilia