Nonostante gli analisti ammettano che l’economia spagnola impiegherà anni prima di tornare a crescere ai livelli degli anni 90 e fino al 2007, il magnate statunitense dei casino terrestri Sheldon Adelson ha dichiarato la penisola iberica sarebbe la location perfetta per diventare la Las Vegas europea, e ha rivelato un investimento da 16 miliardi di euro.
Sheldon ritiene che la Spagna gode di una posizione geografica ideale, a sole 5 ore di volo da un miliardo di persone che vivono in 50 paesei vicini, e crede che il governo spagnolo considererà con molta attenzione un progetto che conta di creare 260.000 posti di lavoro, diretti e indiretti.
Ci vorranno quattro o cinque anni. Tutto sarà risolto ha ammesso il CEO di Las Vegas Sands (LSV), società dal valore di $24.9 miliardi.
La Spagna è al momento il quarto paese più visitato al mondo con 57 milioni di visitatori annuali e il progetto proposto da Sheldon potrebbe aumentare il flusso di turisti di 11 milioni ogni anno, con una spesa extra pari a 15.5 miliardi di euro nei prossimi 15 anni.
Musica per le orecchie per ogni Primo Ministro delle indebitate economie europee.
Finora, Madrid e Barcellona sono le aree urbane nelle vicinanze delle quali il nuovo complesso che prevede 12 hotel, 6 casinò, 3 campi da golf e centri congressi, potrebbe essere costruito.
Tuttavia, il piano di Sheldon Adelson deve già fare i conti con la resistenza di gruppi di opposizione, quali Eurovegas No.
La portafoce Ana Sanz spiega: I numeri mostrati non sono reali. Si tratta di un modello di crescita basato sulla espansione immobiliare, un modello che ha portato la Spagna diritta al problema economico e finanziario nella quale si trova ora. Non è una fonte di posti di lavoro sostenibile. Stiamo diventando una nazione di camerieri e prostitute.
Las Vegas Sands dovrebbe annunciare a giugno o luglio se il progetto denominato “Eurovegas” andrà avanti. Fattori attualmente in discussione includono incentivi normativi e finanziari, così come un allentamento del divieto di fumo in Spagna, in vigore dal gennaio 2011.
La proposta arriva a pochi giorni dalle dimissioni rassegnate da Juan Carlos Alfonso, ex vice direttore generale della Direcciòn General de Ordenacion del Juego, autorità regolatore del mercato del poker online spagnolo.
Nonostante Sacha Michaud abbia cercato di rassicurare gli appassionati del gambling online e operatori del settore che la data del 30 giugno 2012 resta quella di partenza del mercato spangolo, gli esperti credono che il processo subira’ un ritardo in quanto Juan Carlos Alfonso era responsabile della valutazione e rilascio delle 62 licenze e non sarà una trasizione rapida.