Magazine Economia
Il famigerato spread ovvero il differenziale tra i titoli di stato dei paesi periferici a confronto con il BUND tedesco continua la sua ascesa. Un revival della Spagna che nella giornata cruciale per un'asta BTP decennali, ha mostrato un forte aumento del tasso chiesto dagli investitori per il loro acquisto. E poi c'è la Francia che come avevo sostenuto in un mio precedente post il rischio contagio ormai non è più un rischio, ma una certezza. E' palese che l'attacco all'euro è in atto da parte della speculazione internazionale. La credibilità politica dei PIIGS non basta più. Il meccanismo della moneta unica europea non da certezze circa la sua solidità, e sembra che si voglia vedere fino a che punto la BCE riesca a tenere insieme l'amalgama del nostro sistema monetario. Come già scrissi ai primi di novembre, in Europa non non esiste un prestatore di ultima istanza che assolva al compito di sostegno a mò di paracadute nel bel mezzo della più grave crisi finanziaria della storia. Quando fu fondata la BCE, fu conferito solo il potere di emettere moneta, mentre i poteri di supervisione e di controllo, compreso quello del prestatore di ultima istanza, furono lasciati in mano alle banche centrali nazionali. Ma con la moneta unica e l'integrazione dei mercati finanziari dell'UE, una crisi a tutto campo diventa una sfida impossibile da affrontare entro i propri confini nazionali.
Ora che nella bufera ci siamo dentro fino al collo, pensare che l'UE possa modificare in corsa certi regolamenti monetari...è praticamente impossibile. Il problema principale per l'architettura finanziaria BCE-Euro si colloca nel fatto che i governi nazionali sono stati spogliati degli strumenti atti a difendere le rispettive economie e sistemi bancari, per poter avviare programmi di investimenti pubblici con i quali sarebbe possibile sottrarre l'economia dalla depressione incombente. Si che nel 2010 la comunità europea ha inserito nuove norme denominate "rete di sicurezza"per la salvaguardia da eventuali rischi monetari. Questa rete di sicurezza è costituita dal meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) e dal fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF). Se si tiene conto dei contributi del Fondo monetario internazionale (FMI), il sostegno complessivo alla stabilità finanziaria sarà pari a 750 miliardi di euro. Un nuovo meccanismo permanente di gestione delle crisi, il meccanismo europeo di stabilità (MES), sarà istituito nell'area dell'euro a partire dalla metà del 2013. TUTTO QUESTO SARA' SUFFICIENTE..?
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