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Spagna: per il Ministro Gallardón la legge sull'aborto è la più progressista approvata dal Governo

Da Rottasudovest
Le critiche, immaginabili, del PSOE e dei settori progressisti della società spagnola, le prime perplessità delle donne conservatrici, davanti alla sole due motivazioni rimaste per garantire l'aborto legale. Mancava la voce dell'autore della proposta di legge sull'aborto che sta incendiando il dibattito politico in Spagna, il Ministro della Giustizia Alberto Ruiz Gallardón, ex sindaco di Madrid e considerato (fino al suo ingresso nel Governo) uno dei rappresentanti più di sinistra del PP. Ha rimediato all'assenza ABC, il quotidiano conservatore, che oggi pubblica una lunga intervista a Gallardón. Un Gallardón orgoglioso e soddisfatto, convinto di aver fatto qualcosa che "non ha precedenti in Europa, cioè mettere fine alla presunta superiorità morale della sinistra. La sinistra è abituata che quando perde le elezioni e governano i partiti popolari, questi gestiscano la cosa pubblica in modo diverso, senza toccare quelle leggi su cui la sinistra crede di avere il monopolio della legittimità. Tra queste c'era la legge sull'aborto. Difendere questo progresso, nella difesa della vita, contro la retrocessione rappresentata in difesa di questi diritti dalla legge del 2010, è qualcosa che la sinistra era convinta che non avremmo fatto in questa legislatura, e le produce, oltre all'irritazione politica, un disastro ideologico, perché sa che avrà continuità in altri Paesi. Questa è la legge più avanzata e progressista fatta dal Governo". Complimenti, verrebbe da dire, signor Ministro, per aver dato un'idea del livello su cui si muove il Governo spagnolo, se impedire che le donne possano decidere autonomamente del proprio corpo è manifesto di progressismo.  Secondo Gallardón la proposta di legge sull'aborto è stata presentata in accordo "con la Costituzione, che stabilisce il diritto alla vita, e con il Tribunale Costituzionale, che in tre sentenze ha interpretato chiaramente come bisognava essere interpretato il conflitto tra il bene giuridico che è il concepito e i diritti della donna. Voglio anche ricordare che la scorsa settimana il Parlamento Europeo ha rifiutato la proposta di una deputata socialista portoghese, che intendeva recuperare il concetto antico e superato di considerare l'aborto come un diritto e non come un dramma che dev'essere regolato dal legislatore. Noi abbiamo fatto la prima legislazione in consonanza con il pensiero maggioritario dei cittadini europei, espresso nel loro Parlamento e sono convinto che quest'iniziativa avrà continuità nei Parlamenti di altre nazioni europee".  Gallardón ha ribadito che è giusto non ammettere l'aborto per le malformazioni del feto, a meno che queste non causino gravi problemi psicologici alla madre: "C'è una richiesta formale dell'ONU affinché la Spagna deroghi l'articolo che fa riferimento alle malformazioni nella legge sull'aborto. Sarebbe assolutamente contrario non solo alle indicazioni dell'ONU, ma anche a qualunque principio elementare di difesa della dignità della persona, stabilire diversi livelli di protezione in funzione delle capacità o disabilità delle persone, perché, se si fa con i concepiti, cosa impedisce che poi si possa estendere a chi è già nato?". Per Gallardón è "un principio fondamentale che se tutti gli esseri umani sono uguali, anche i concepiti devono essere uguali e avere lo stesso livello di protezione".  Ma allora, chiede giustamente ABC, se tutti i concepiti sono uguali, perché ammettere l'aborto in caso di violenza sessuale? "Perché con la violenza si è avuto un attacco alla libertà sessuale della donna e, pertanto, i poteri pubblici non possono penalizzare la decisione di non continuare con questa gravidanza. Anche se si permette specificatamente questa motivazione, la ragione etica che lo giustifica, non è alcuna svalutazione del concepito, ma il fatto che la continuazione della gravidanza possa generare un crollo psicologico irrecuperabile per la donna. Ed è questo stsso principio quello che pervade tutta la legge. L'aborto non è un diritto, ma non è neanche penalizzato quando entra in conflitto con i diritti fondamentali della donna, che dovrà dimostrare questo conflitto. Quello che fa la legge è presumere che quando la gravidanza è frutto dell'attacco alla libertà sessuale della donna, questo conflitto psicologico esiste, ma la giustificazione al conflitto è il danno alla donna".  Non è chiaro se il PP lascerà libertà di voto ai propri deputati, per approvare questa legge in Parlamento: Gallardón sostiene che i deputati e i senatori, al momento di accettare la loro candidatura, hanno accettato il programma elettorale del partito, che include la legge sull'aborto, "pertanto credo che siamo obbligati a rispettare il contratto firmato con i cittadini". Gallardón fa anche il beau geste di dire che se sua moglie fosse stata incinta di un figlio con malformazioni non incompatibili con la vita le avrebbe chiesto di proseguire la gravidanza, "è un'opzione e una convinzione personale" dice. Peccato che con il suo progetto di legge, non lasci ai cittadini spagnoli, la stessa libertà di scegliere le proprie opzioni e convinzioni personali e imponga le proprie. 


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