Spagna: Trojan come strumenti per le intercettazioni

Creato il 10 giugno 2013 da Paolo Dolci @capn3m0

Di richieste del genere ne avevamo parlato qualche giorno fa in merito all‘ultimo report della Commissione Americana contro il Furto della Proprietà Intellettuale che aveva esposto la necessità di avere una rivisitazione delle leggi per avere il via libera all’utilizzo di malware e trojan per spiare i Pc e le reti dei “ladri di copyright” così da poterli incastrare.

A quanto pare la notizia è arrivata anche alle orecchie di Alberto Ruiz Gallardón, Ministro della Giustizia della Spagna, che ha presentato una proposta analoga dove chiede la possibilità per la Polizia di utilizzare trojan nei casi di intercettazioni dove esistano legittimi sospetti di crimini con pene superiori ai 3 anni o atti di terrorismo e cyberterrorismo.

Le polemiche non sono tardate ad arrivare e Julio Villarrubia, parlamentare socialista, ha così espresso il suo disappunto:

“E ‘un oltraggio! Un vero e proprio attacco ai diritti e alle libertà fondamentali.

In una prima valutazione sembra che sia nella stessa linea del codice penale per limitare i diritti e creare uno stato di polizia in senso peggiorativo. Nessun vi è nessun confine e quindi si prevede di applicare questa proposta ad un numero enorme di reati. Non ci sono precedenti in altri paesi, tranne che in Germania e in questo Paese è riservata per reati di terrorismo. Questo spiega perché la proposta è uno scandalo “. 

La proposta per ora non è stata accettata e resterà aperta per un dibattito. Nel frattempo gli attivisti stanno organizzando manifestazioni contro questa ennesimo tentativo di violazione della libertà e della privacy dei cittadini digitali/reali.

In questo periodo da più fronti si intravedono segnali criptici sul discorso intercettazioni sul web e similari. Da una parte c’è la bomba appena scoppiata in America sul caso del progetto PRISM (un sistema che permette alla NSA, National Security Agency Americana, di spiare i dati dei privati dei 9 maggiori portali quali Google, Twitter, Facebook, Apple,etc. Prossimamente un articolo dedicato a PRISM ), dall’altra ci sono richieste da parte delle varie lobby Cinematografiche, Musicali ma anche Governi, circa la possibilità di poter monitorare, o meglio dire, spiare i cittadini appellandosi ai temi quali la “sicurezza nazionale” o la “violazione di copyright”.

Sicuramente ci sono casi o particolari criminali per i quali è necessario effettuare controlli del genere come già attualmente accade nelle investigazioni “classiche” con microspie ambientali, telefoni sotto sorveglianza, microcamere, gps etc.. 

L’errore che a mio avviso i Governi stanno compiendo è quello del “lasciarsi prendere la mano”. Controllare una persona fisica richiede un’attività investigativa, delle unità di polizia che si infiltrino, che sistemino videocamere, cimici etc.; la facilità con cui queste operazioni possono essere realizzate in un ambiente come Internet sta portando molti singoli o, come detto prima, molti Governi a voler applicare questo trattamento con sempre più facilità a un numero sempre più ampio di persone. Appellandosi a una sorta di distorto “prevenire è meglio che curare” come a dire, li controlliamo tutti così i cattivi li vediamo subito.

E voi cosa ne pensate? Ritenete corrette queste proposte che vogliono andare sempre più a controllare e spiare la nostra privacy?


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